Intervista al neo eletto segretario locale democratico
SanGiovanniRotondoNET.it ha intervistato il neo segretario del Partito Democratico di San Giovanni Rotondo Matteo Masciale. 38 anni, imprenditore alberghiero, sposato con due figli, Masciale è stato eletto con un vero e proprio plebiscito nel congresso di due settimane fa. Subentra a Salvatore Mangiacotti e guiderà la locale sezione del PD per il prossimo triennio.
Masciale, come è maturata in lei l’idea di candidarsi alla segreteria locale?
Mi sono proposto alla guida del PD perché spinto dalla mia volontà e sostenuto da tanti iscritti. Iscritti che hanno visto nella mia persona i requisiti essenziali della buona politica come la lealtà, la passione, la capacità di coinvolgimento che ho cercato di esprimere fin dall’inizio, nel ruolo di semplice tesserato prima e di dirigente poi. Un comportamento che ho confermato e che sicuramente porterò avanti, con maggiore convinzione, vista la fiducia che tanti ripongono in me. Le idee si coltivano e si manifestano sempre.
Quali sono i suoi obiettivi e le iniziative per rilanciare il partito?
Penso che il PD sia stato rilanciato molto bene dal gruppo dirigente uscente, quindi continueremo con quello che di buono abbiamo fatto fino ad ora. Sicuramente guideremo una fase assai difficile per il partito, ma che può dare grandi risultati. Il coinvolgimento e la valorizzazione di ogni risorsa all’interno del nostro grande partito è il punto di partenza, la base sui cui costruire il progetto. Cercare e trovare un equilibrio e far convergere tutte le anime in un’idea che veda tutti partecipi, mantenendo la propria irrinunciabile “identità” politica. Ogni iscritto, nella mia visione, deve avere la possibilità di coltivare le proprie di idee. Confrontandoci continuamente e senza abbattere o oscurare chi la pensa diversamente, faremo crescere il Pd.
Nell’agenda, il primo incontro, che avevamo già in cantiere, riguarda la sanità: “Ospedalità pubblica e privata in provincia di Foggia”. Sarà evidentemente un appuntamento molto importante, cui seguiranno altri, sui temi più svariati, di grande attualità, ai quali lavorerò con la collaborazione di tanti iscritti ed iscritte, con l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza ed affrontare i problemi della città, come può farlo ovviamente un partito che in questo momento si trova all’opposizione.
Ma la nostra prospettiva non è solo cittadina. La crisi economica in atto non permette di restare nei limitati confini di una città pur di assoluta rilevanza come San Giovanni Rotondo. Per questo vorrei creare dei canali di collaborazione con i livelli superiori del nostro partito, che consentano di informare la comunità sulle varie opportunità di lavoro su tutta l’area della Capitanata, in modo che “domanda e offerta” possano incontrarsi più facilmente, a beneficio di tutti.
Qualcuno vi ha aspramente criticato per aver appoggiato il candidato foggiano alla segreteria provinciale Piemontese a discapito del garganico Lombardi? Perché siete stati compatti nel sostenere Piemontese?
Parlo a titolo personale. Leggendo le loro mozioni, quello che ho notato è che entrambi avevano dei punti in comune. Entrambi poi sono esponenti del Pd più che validi ed entrambi avrebbero meritato di ricoprire il ruolo di segretario provinciale. La mia scelta è caduta su Piemontese semplicemente perché ho pensato al PD di San Giovanni Rotondo: oggi quello che dobbiamo fare è mettere al centro il nostro Partito e con Raffaele Piemontese pensiamo di essere tra i protagonisti nella federazione provinciale.
Il PD locale viene oggettivamente da un periodo di stasi seguente alla vittoria del centrodestra alle scorse elezioni comunali. Anche in consiglio comunale il vostro partito ha fatto un’opposizione morbida in questi due anni e mezzo di amministrazione Pompilio. Come giudica il vostro atteggiamento?
Non credo sia stato morbido, per tanti aspetti. I cittadini sono stufi dei litigi, qualche volta delle offese e delle conflittualità della politica: oggi si aspettano invece risposte ai problemi, risposte veloci e concrete. Quindi sicuramente quello che tenterò di fare è creare, assieme ai consiglieri comunali che rappresentano il PD ed agli altri partiti che fanno parte dell’opposizione amministrativa, un coordinamento. Dobbiamo trovare una linea comune e fare un’opposizione costruttiva, ancora più efficace, evidenziando nel modo giusto i problemi della città.
Un suo giudizio sull’attuale situazione politica sangiovannese e un suo bilancio su questi due anni e mezzo di amministrazione targata Pompilio.
La situazione politica è imbarazzante per il semplice motivo che in piedi c’è una maggioranza non legittimata dalla volontà popolare. Il bilancio è disastroso e tra non molto lo sarà ancora di più, a causa di un enorme problema, che non è mai stato preso di petto: la raccolta differenziata.
Molto presto, se non raggiungiamo la percentuale di raccolta stabilita a livello regionale, ci saranno degli aumenti assurdi, qualcuno parla addirittura del 500%! Un peso che per tante attività commerciali, già gravate dalla crisi economica, non sarà sopportabile. Tra la pressione fiscale che è aumentata, i costi di energia, pure aumentati, la tassa sulle proprietà immobiliari anche se produttive, e tante altre voci minori, molte aziende rischiano di subire “l’irrimediabile”, creando ancora disoccupazione. Una situazione della quale amministrazione non si è affatto occupata, basti pensare, tra l’altro, allo stato in cui versa il settore dei servizi sociali.
Un’altra priorità assoluta è la messa in sicurezza del territorio: bisogna evitare assolutamente che si verifichino ancora disastri come quelli derivati dall’alluvione del 2009. Sono passati quattro anni da allora e una soluzione vera non si è ancora individuata. Il giudizio, quindi, ribadisco, non può che essere drammaticamente negativo.