In arrivo rateizzazione e intesa su future agevolazioni. Esplode la protesta dei commercianti.
Una «question time» infuocata quella andata in scena ieri sera al Consiglio Comunale, che ha affrontato la questione degli aumenti Tares, davanti ad una massiccia presenza tra il pubblico di commercianti, albergatori e artigiani.
Un pubblico così numeroso non si era mai visto per una seduta del consiglio comunale. Il primo intervento è stato quello del consigliere di opposizione Mangiacotti (PD), che ha interrogato il dirigente del settore tributi, circa la possibilità di «ottenere un rinvio della scadenza dal 16 dicembre a marzo 2014. Di annullare l’attuale delibera con gli onerosissimi aumenti, e la possibilità di attenersi a coefficienti più sopportabili, e possibilmente simili a quelle dei paesi vicini e attingere da altre voci di bilancio la differenza». Ha inoltre rimarcato come le responsabilità vadano attribuite all’amministrazione attuale, così come alle precedenti (di cui anche lui faceva parte, ndr) circa l’aumento per lo più dovuto alla mancata organizzazione e messa in opera di una efficiente raccolta differenziata. «Oggi ci troviamo di fronte alle giuste rimostranze dei cittadini, che si trovano a dover pagare aumenti spropositati in cambio di un servizio scarso»
«E’ impossibile, stando alle norme adempiere a nessuno delle richieste avanzate dal consigliere Mangiacotti» è stata la risposta del dirigente Nicola D’Elia, «in quanto tutte queste richieste farebbero sforare il bilancio dal patto di stabilità». D’Elia ha poi proseguito snocciolando le voci e i numeri che hanno portato al totale del costo Tares ( 5 milioni 275mila euro ), di cui 4milioni e 600mila euro per la copertura complessiva del servizio di raccolta dei rifiuti, comprensivi del canone dovuto alla ditta appaltatrice, dei costi per il personale adibito alla riscossione dei tributi, 215mila euro per l’acquisto delle pattumelle per l’avvio della raccolta differenziata a cui vanno aggiunti 491mila euro di gettito spettante allo Stato, e 184mila alla Provincia. Inoltre si aggiungono i costi indivisibili (illuminazione, sicurezza, asili nido ecc) che lo stato non trasferisce ai comuni, circa 800mila euro, e che il Governo consente di ricavare dalla Tares.
Agire Insieme per bocca del consigliere Antonio Pio Cappucci ha ricordato tutti gli incontri, i dibattiti che dal 2011 hanno scaturito promesse poi mai mantenute sulla questione della raccolta differenziata. «Quella che ci chiedono oggi i cittadini è innanzitutto un’operazione verità, dopo le promesse disattese oggi giungiamo a questo punto di non ritorno» è ha evidenziato come le cifre attuali derivino dal mancato avvio della raccolta differenziata che tra le altre cose poterà il comune a sobbarcarsi l’ulteriore macigno dell’ecotassa sui rifiuti, per i comuni che non hanno raggiunto il 45% della raccolta differenziata «che la Regione ha dichiarato come non più rinviabile, e che graverà sulle spalle dei contribuenti».
Il consigliere Crisetti (Democratici per la Città) ha evidenziato come sia ora di assumersi le responsabilità, e vista l’impossibilità di intervento attuale in base alle norme, quantomeno di procedere alla rateizzazione degli importi, e ha proposto il taglio dei gettoni di presenza «che non risolvono il problema del bilancio, ma almeno come atto simbolico unito al taglio delle spese superflue». Ipotesi subito bocciata dall’intervento del Presidente Mauro Cappucci visto che si sta parlando di «21 euro a presenza, e che di certo non incidono sui problemi economici di bilancio».
Poi è stato il turno del consigliere di maggioranza Fania (UDC) che ha precisato come vi siano alcune categorie che hanno visto abbassati i propri canoni «Parlo degli alberghi con e senza ristorante. Vero che su alcune categorie come ortofrutticoli, pescherie, pizza al taglio, ristoranti, trattorie, pub e bar l’aumento è stato incisivo, ma per questo aldilà della rateizzazione propongo un protocollo di intesa con queste categorie, che contenga agevolazioni e persino eventuali rimborsi per il 2014, da coprire con il risparmio che la raccolta differenziata e l’eliminazione di alcune voci di spesa previste».
Bertani (IdV) ha espresso la sua rabbia, ribadendo come sin dal primo consiglio comunale del 2011 denunciò i 300mila euro che la ditta Lombardi incassava senza che determinati servizi fossero garantiti, ha citato il caso di Troia «che in un anno è arrivata al 63% di differenziata, e che se San Giovanni fosse arrivata al 50%, oggi avrebbe risparmiato 600mila euro, che non graverebbero sui cittadini» e ha ricordato come l’anno prossimo ci sarà un ulteriore aggravio di 250mila euro derivanti dall’ecotassa regionale.
Infine Mangiacotti riprendendo la parola ha invitato anche i dirigenti comunali a fare la loro parte, visto che hanno stipendi da 100mila euro, mentre i dirigenti di Manfredonia ne guadagnino appena 30mila.
Il Sindaco Luigi Pompilio, nel suo intervento ha replicato denunciando la grave situazione ereditata dal passato con l’appalto in favore della Lombardi Ecologia, di aver tentato la risoluzione del contratto con la stessa ditta caduta nel frattempo in numerosi avversità tributarie e altro, ma che tale risoluzione rischiava di diventare un boomerang per il comune dovute alle penali da pagare. «Tengo a precisare come nel capitolato fosse prevista la raccolta differenziata per il solo centro storico, e che dal 2006 al 2011 il comune ha pagato anche per questo servizio mai attivato. Servizio che noi siamo riusciti ad attivare al nostro insediamento». Ha elencato tutte le vicissitudini dell’azienda che hanno spinto il Comune a farsi carico degli stipendi degli operatori ecologici. «Purtroppo questa legge che ci è stata imposta dal Governo è una porcheria, che ci costringe al ruolo di esattori, ma noi abbiamo cercato comunque di abbassare le tariffe per le famiglie numerose» ha proseguito il Sindaco annunciando di avere «le mani legate, e che purtroppo la Tares la dovete pagare».
Urla e proteste del pubblico hanno accolto questa dichiarazione del primo cittadino. Un pubblico che ha invitato il Sindaco a schierarsi con i suoi cittadini e contro il Governo sforando il patto di stabilità. Dopo attimi di tensione e interventi di alcuni delegati dei protestanti, il Presidente Mauro Cappucci ha annunciato la rateizzazione dell’imposta, e l’intenzione di mettere in atto il protocollo di intesa con gli operatori danneggiati in modo da mettere in piedi delle agevolazioni per il 2014 derivanti dal’eventuale risparmio previsto dalla raccolta differenziata, e ha invitato una delegazione dei manifestanti ad un incontro previsto per questa mattina. I commercianti hanno contestato la decisione, e annunciato azioni di protesta.
PMA