Ieri cerimonia in Prefettura.
Presenti anche i ragazzi dell’istituto ‘Melchionda-De Bonis’
«Due giorni tra i sacchi di pidocchi. Sono venuti i tedeschi e mi hanno portato via. Lì un capitano aveva ucciso una donna e i suoi figli». Un pianto a dirotto sgorga dagli occhi di chi ha vissuto sulla propria pelle l’olocausto. E’ offuscato il ricordo di Donato Biancofiore. Offuscato dalla terribile sofferenza di deportato; dall’età (93 anni ndr) e dal tempo che cancellano ogni bruttura. Ma come si può dimenticare quei numeri tatuati sulla pelle, quelle casacche a righe bianche e nere, quei corpi nudi e tremanti condannati a morte. Tutti innocenti: uomini, donne e bambini.
Oggi il ricordo è per coloro i quali hanno vissuto quelle violenze. Oggi è il Giorno della Memoria una ricorrenza internazionale in commemorazione delle vittime del nazismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati. La scelta del giorno intende poi ricordare il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz) scoprendo il tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti: la scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. Foggia partecipa alle iniziative con una manifestazione in Prefettura.
Con dei momenti di canto e recitazione da parte dei giovani studenti dell’Istituto Comprensivo Melchionda-De Bonis di San Giovanni Rotondo e con la proiezione di un video realizzato dagli alunni dell’istituto Secondario Superiore “G. Toniolo” di Manfredonia.
«Anche quest’anno abbiamo voluto organizzare queste manifestazioni per onorare il “Giorno della Memoria” con una tradizionale consegna delle targhe a chi in passato è stato deportato. Per qualcuno come Donato Biancofiore, riusciamo a farlo personalmente. Per altri ci sono i figli, i nipoti testimoni in grado di poter trasmettere la presenza davvero preziosa in termini di ricordo – ha detto il Prefetto Luisa Latella. Tommaso De Finis, Michele Leggieri, Michele Centola, Leonardo Checola, Armando Santarelli. Oggi non sono più con noi. Ma la loro memoria, il loro sacrificio deve rivivere attraverso le nuove generazioni – ha precisato Latella. La “Shoa” non è soltanto un fatto del passato. E’ un qualcosa di oggi, del nostro quotidiano. I fatti di Roma lo testimoniano. L’invio di teste di maiale all’ambasciata di Israele a Roma e ad altri luoghi ebraici della Capitale, tra cui la Sinagoga, ha un significato di una crudeltà unica ma anche di fregio perché la carne di maiale è considerata impura dal popolo ebreo. Le iniziative di oggi, pertanto, sono dedicate soprattutto ai ragazzi, perché a loro spetta il compito di conservare la memoria e per andare avanti e continuare questa lotta di civiltà – chiosa il Prefetto.
“A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio”. Anna Franck…
Tatiana Bellizzi
(Il Mattino di Foggia e Provincia)