"L’ordinanza autorizza solo concorrenza sleale"
Sono scattate prontamente le proteste di alcuni albergatori della città di San Giovanni Rotondo dopo la revoca dell’ordinanza che limitava l’accesso nella zona santuario dalle ore 12 alle ore 15 dei pullman turistici che raggiungono i ristoranti nei pressi del santuario.
“L’amministrazione comunale non ha nessuna autorità – sostengono alcuni albergatori – ed è vittima di coloro che, con aggressività e costanza, vanno a bussare alla sua porta.” Protagonista ancora una disorganizzazione perenne del flusso dei pellegrini che, da anni, sovrasta la cittadina di San Pio. Con questa nuova ordinanza, gli albergatori del centro città vengono penalizzati fortemente poiché il flusso turistico è concentrato principalmente nella zona del convento. Con questa autorizzazione, a loro parere la concorrenza sleale diventa, così, ancor più concreta. Il pellegrino non può scegliere un ristorante rispetto ad un altro poiché è costretto ad andare a consumare il pranzo in ristoranti “guidati”.
“In città manca il concetto di ospitalità – continuano – e il tentativo di dare un servizio eccellente è sempre troppo scarso. I clienti lamentano ancora la mancanza di qualità.” È questo un tema ormai ricorrente per quel che riguarda il turismo religioso, cardine della città di San Giovanni Rotondo, polo di diverse discordie e della mancanza di collaborazione tra le realtà presenti. L’abusivismo non cessa di presentarsi in forme ingenti e la visione delle altre realtà presenti sul territorio, a cominciare dai frati cappuccini, è sempre più negativa poiché considerano gli operatori turistici poco preparati alla tipologia di lavoro che eseguono. Il monito degli albergatori è rivolto anche alle associazioni presenti sul territorio, spesso troppo assenti e deboli nel far valere i propri diritti.