La replica di Giovanni
Merla, segretario UDC di San Giovanni Rotondo, alla nota dell’Unione di
Capitanata
“La politica della Primissima
Repubblica è finita, e se qualcuno, come l’On. Di Giuseppe o il Cons. regionale
De Leonardis, pensa di far credere alle persone tutto quello che si dice,
sbaglia di grosso” lo dice il segretario dell’Unione di Centro di San
Giovanni Rotondo, Giovanni Merla, a seguito della nota rilasciata dal
neo-gruppo Unione di Capitanata della Cittadina Garganica.
“La storia di un partito deve esser letta
dall’inizio. A San Giovanni Rotondo non c’è stata nessuna rottura, né tantomeno
abbiamo perso pezzi. L’ex Consigliere Pazienza, non è stato mai eletto in
nessuna lista dell’UDC, e il suo passare dalla sinistra alla destra,
attraversando il centro non ha sconvolto il sottoscritto, ma farà rimanere a
bocca aperta gli elettori che si aspettano un cambiamento da questi
atteggiamenti che non portano, a parer mio, valore aggiunto all’amministrare la
città”.
Per quanto riguarda la posizione dell’UDC alle amministrative di maggio, il
segretario dell’UDC spiega: “l’Unione di
Centro a San Giovanni Rotondo ha l’ambizione di proporre una soluzione a questo
sfacelo che sta colpendo la città da alcuni anni. Proporremo ai cittadini un
programma di rinnovamento e di sviluppo immediato, dando certezza e stabilità
nelle scelte che si faranno”.
Alla domanda se ci sono spazi di un allargamento verso destra, Giovanni Merla
risponde: “Il motivo per il quale
Giuseppe Ricci ha voluto lasciare il nostro partito è proprio questo. Noi non
crediamo ai minestroni, all’interno dei quali ci possono essere personaggi che
di volta in volta si vanno a riciclare, facendo solo del male al sistema paese.
Noi crediamo nei programmi, non nelle ambizioni personali”.
Alla fine il segretario Merla conclude: “Abbiamo
aperto ad una stagione fatta da idee nuove e da giovani. Questo nuovo modello
ha consentito all’Unione di Centro di San Giovanni Rotondo di allargarsi a tal
punto che alle prossime amministrative ci presenteremo anche con i Popolari per
le Libertà”.