Giornata interlocutoria per Michele Pirro
Le FP2 si aprono col botto, anzi, col fumo: è quello della Desmosedici di Andrea Dovizioso che, prima si piazza provvisoriamente in testa alla graduatoria dei tempi nei primissimi minuti e, appena pochi minuti piú tardi, il suo propulsore esplode costringendo il forlivese a parcheggiare richiedendo l’aiuto dei commissari.
Nel frattempo Marquez non si fa pregare due volte e, giusto per mettere in chiaro che nella prima sessione era stato rallentado da problemi tecnici, si piazza in vetta limando di oltre tre secondi il crono delle FP1. Valentino Rossi (Movistar Yamaha MotoGP) si mette all’inseguimento ma viene scavalcato dal compagno di marca Pol Espargaró (Monster Yamaha Tech3).
Ducati ancora protagonista, purtroppo in negativo: alla curva 5 Andrea Iannone (Pramac Racing) pinza di traverso in staccata e la sua GP14 lo scaraventa in terra. L’abruzzese, illeso, rientra ai box. Jorge Lorenzo macina giri veloci migliorandosi costantemente e si colloca al 4º tempo provvisorio, mentre il suo rivale Marquez monta un pneumatico duro e addirittura abbassa ulteriormente il suo stesso riferimento cronometrico.
Risale dalle retrovie il tedesco Stefan Bradl (LCR Honda) che peró a sua volta deve subire il ritorno di Dovizioso, bravo a rientrare in pista con la giusta mentalitá e rimettersi al 2º posto e dei frattelli Aleix e Pol Espargaró. Il loro connazionale Alvaro Bautista (GO&FUN Honda Gresini) lotta ai margini della top ten. Negli ultimi due minuti i due piloti Repsol Honda fanno vedere tutta la loro superioritá, con Marquez che chiude in 1:39:313.
Giornata interlocutoria per Michele Pirro in sostituzione dell’infortunato Crutchlow in sella all’altra Ducati ufficiale. Il pugliese non correva dalla gara di Valencia (novembre 2013) e si è concentrato soprattutto sul comportamento della moto con gomme dure, senza utilizzare la mescola soft, per avere un riscontro in ottica gara.