La lettera di un nostro concittadino
E’ già da tempo che volevo inviare questa lettera; da genitore le raccomandazioni e le preoccupazioni aumentano di giorno in giorno avendo due figli che si ritrovano a navigare in “un’età critica”.
Sovente mi giunge all’orecchio di commercianti, rivenditori di tabacchi e addirittura di noti supermercati, che incuranti dell’età dell’acquirente non si fanno alcun tipo di scrupolo vendendo alcolici, superalcolici e tabacchi a ragazzini e ragazzine anche al di sotto di dodici/tredici anni.
Pur non volendo generalizzare, ho rilevato che il fenomeno è in grande aumento, e constatato personalmente la veridicità di quanto sto scrivendo. La sera poi in determinati luoghi del nostro beneamato paese ci sono locali (bar/pizzerie/pub) che vendono superalcolici a minorenni in barba a tutte le prescrizioni e leggi vigenti. La mattina successiva, lo scenario è veramente orribile: saltano immediatamente agli occhi cumoli di bottiglie di alcol e superalcolici di vario tipo e gradazione.
Interpellando Polizia locale e Carabinieri mi è stato dimostrato come i controlli vengono eseguiti regolarmente con sanzioni comminate ai trasgressori, ma pare che questo, non serva a nulla. E allora? Allora siamo noi genitori che dobbiamo cercare di educare al meglio i nostri figli togliendoci dalla testa la frase “mi faccio i fatti miei perché non è mio figlio/a”!
Personalmente se vedo un ragazzino che fuma o con una bottiglia di alcol in mano cerco di convincerlo che a quell’età i danni prodotti da tabacco e alcol sono devastanti. Se conosco i genitori mi sento in obbligo di avvisarli a costo di essere anche mandato a quel paese.
Spero che questa pur breve lettera sia presa in seria considerazione dagli organi preposti ivi compresi gli amministratori comunali affinchè possano disporre maggiori controlli sanzionando chi trasgredisce sino ad arrivare, come previsto dalle leggi vigenti, anche alla sospensione della licenza di vendita.
L’auspicio è che si acquisti una coscienza comunitaria per arginare quella che io considero una vera piaga.
Lettera firmata
nikzia
La lettera è ovviamente condivisibile, ma il problema ormai è quasi sempre collegato ai genitori.
Mi capita quasi giornalmente di vedere genitori che mandano i figli (minorenni) a comprare sigarette, rimanendo il più delle volte comodi nella macchina di fronte alla rivendita. Il problema, si presenta nel momento in cui il commerciante non vende le sigarette al minore, prendendosi poi anche le lamentele del genitore che: “Si ma ero in macchina, che ci volevi a dargliele?”. Se i genitori sono i primi a non comprendere che, se una legge vieta la vendita ai minori è inutile mandare il figlio a comprare le sigarette, quei due passi vanno fatti, come si pretende che riescano a comprendere il fatto che il fumo fa male e che, piuttosto, insegnassero ai figli ad andarsi a comprare una pizza, più che un pacco di sigarette.
Nicola Gurgoglione