Stamattina lo sgombero forzato. I vicini: “Erano anni che denunciavamo”
Un’abitazione trasformata in un deposito d’immondizia, dove vivevano anche una quindicina di cani tra ferraglia ed escrementi. Questa la situazione che si sono trovati di fronte questa mattina i vigli urbani, i veterinari Asl, i servizi sociali e gli addetti del canile comunale di San Giovanni Rotondo, intervenuti congiutamente per uno sgombero forzato.
Una situazione che andava avanti da tempo come sottolineato dai vicini. Da anni infatti secondo il racconto degli abitanti della strada, ci si sera accorti che qualcosa non andava in quella casa al civico 64 di via Diaz. Olezzo e ululati dei cani avevano allertato il vicinato. Stamattina, come accennato, l’intervento coordinato dei diversi organi cittadini. In casa hanno trovato ferraglia, mobili e cianfrusaglie varie probabilmente raccolte in strada dal proprietario, Tobia Puzzolante, e circa 15 cani che girovagavano al chiuso dell’abitazione tra i loro stessi escrementi.
“Abbiamo trovato una situazione incredibile. Ci sono quintali di roba di diverso genere e questi cani che giravano in casa tra le loro stesse feci” ha dichiarato il Dott. Francesco Bertani veterinario dell’Asl comunale, nonché consigliere comunale. “I cani hanno praticamente il pelo impastato delle loro feci, sprovvisti di chip, sporchi. Ora saranno tosati, vaccinati e microchippati, anche se resta il problema della loro sistemazione, visto che il canile è già quasi al massimo della sua capienza. Il titolare sarà denunciato per maltrattamento di animali”.
L’uomo a quanto pare si era impossessato dell’abitazione dei genitori, dopo che gli stessi erano stati allontanati per motivi di salute. “Oltre ai cani va segnalata la totale situazione di disagio psichico e sociale” ci ha raccontato Rosa Merla a capo dei Servizi Sociali cittadini. “Sappiamo già da una decina di anni della situazione più volte denunciata dai vicini. L’abitazione è degli anziani genitori, uno dei quali è morto recentemente. Lui si è ‘impossessato’ della casa e l’ha praticamente riempita di immondizia e cani. Al punto che alla scomparsa del padre non si è potuta allestire la camera ardente. Ora l’obiettivo è bonificare e restituire la casa alla anziana mamma per permettere così ai figli di accudirla nella sua casa”.
Una storia, come detto, che andava avanti da anni. Nel 2007 la nostra redazione ricevette una lettera di denuncia della situazione, a cui rispose il proprietario Tobia Puzzolante con diversi interventi e facendosi portavoce di una non meglio precisata associazione, la A.N.M.P.A.N.A. “Padre Pio”, a suo dire impegnata nel recupero dei randagi, che, secondo lo stesso Puzzolante, rappresentavano un pericolo per i bambini e un problema sociale per la città di cui la sua associazione si faceva carico di gestire. Negli anni aveva chiesto al comune anche l’affido alla sua associazione di un terreno antistante quello dove ora sorge il nuovo canile comunale.
Ci si chiede come mai sono dovuti passare così tanti anni per intervenire su una situazione nota a molti e da tanto tempo, anche se, come ci hanno spiegato alcuni addetti, si tratta di situazioni al limite, in cui senza ordinanza sindacale, e un mandato di un giudice è difficile entrare in casa di privati.
Intanto il proprietario, non presente questa mattina, è stato precauzionalmente portato via da una pattuglia di Vigili Urbani dopo essere andato in escandescenza una volta venuto a sapere dell’operazione in corso presso la sua abitazione.
Pio Matteo Augello
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