di Gaetano Cusenza
Il Convegno di Todi che ha visto riuniti tutte le Associazioni del mondo cattolico era molto atteso. I dubbi e le incertezze erano diverse: che sarà mai questo Forum? Perché più di cento associazioni Cattoliche si riuniscono? Per fare cosa? Ma soprattutto: nascerà un nuovo Partito politico?
Terminato il Forum diciamo subito che si è svelato il mistero, esageratamente alimentato, del reale obiettivo dell’iniziativa. Nel senso che è stato confermato, quanto già detto dal cardinale Bagnasco, cioè che a Todi non si sarebbe dato vita a nessun nuovo Partito, ma più semplicemente e non meno impegnativamente, ad uno organismo situato nel prepolitico.
Allora il Convegno di Todi cosa è stato?
Per dirla con il Presidente dei Vescovi italiani, Todi è stato: “l’incontro di cristiani per ragionare insieme sulla società, portando nel cuore la realtà della gente e i criteri della Dottrina Sociale della Chiesa. E’ stato un segno di vivace consapevolezza e di responsabile partecipazione alla vita della Città”.
Il cardinale Bagnasco ancora una volta ritorna su un argomento che negli ultimi decenni sembra essere per i Cattolici un tabù: partecipare alla vita della propria Città.
Era ora ed è giusto, che la Chiesa assuma nuovamente il compito di educare soprattutto le nuove generazione di credenti, al rapporto fede-politica, dopo che da anni in molte parrocchie è stato quasi vietato parlare di politica, “per non dividersi”.
E quale dovrebbe essere il problema se nelle opzioni politiche i credenti si dividono? Don Luigi Sturzo, già nel discorso del 1905, diceva che per i credenti in politica è inevitabile dividersi fra «sinceri conservatori» e «sinceri democratici». Ciò che importa è che ci si rispetti reciprocamente e non si brandisca gli uno contro gli altri il Vangelo.
Come si vede situarsi nel prepolitico per i cristiani non è meno impegnativo rispetto alla scelta di quanti invece decidono di impegnarsi direttamente in politica.
Tra il prepolitico e il politico c’è uno spazio vuoto. Occorre colmare questo spazio.
Come? Individuando i punti in comune tra queste due sfere. Infatti l’una ha bisogno dell’altra. E’ sbagliato separarle, e nello stesso tempo è altrettanto sbagliato confonderle. Oserei dire sono due facce della stessa medaglia.
Un terreno da ricercare insieme è indubbiamente il “bene comune”, attraverso valori essenziali e non negoziabili: come la vita, la solidarietà, la giustizia e il lavoro.
Su questi temi il Cattolico impegnato nel prepolitico e quello impegnato più direttamente nella politica, hanno il dovere di stare insieme.
Questa sinergia oggi purtroppo, con amarezza, devo ammettere che non c’è. Noto una preoccupante dispersione di energia. Ci si muove in modo autonomo e a volte confuso.
Anche a San Giovanni Rotondo questo purtroppo avviene. Ci sono, a volte, diversità di azioni e di vedute più tra Cattolici, che tra Cattolici e Laici.
Da Todi viene un messaggio di consapevolezza, di stimolo e di speranza per tutti. Ognuno nel suo ruolo: nel volontariato, nella catechesi, nell’oratorio, nel prepolitico, nei partiti, i Cattolici devono recuperare i punti in comune … non fosse altro in nome dello stesso Vangelo.
Gaetano Cusenza
Consigliere Provinciale