Scade tra due giorni il termine per formalizzare il mantenimento del presidio
La crisi politica che da un mese sta paralizzando la nostra città sta per avere serie ripercussioni anche sulla situazione dell’Ufficio del Giudice di Pace di San Giovanni Rotondo.
Il Comune di Rignano non molla l’osso nel senso che al momento non pare intenzionato a firmare lo schema di convenzione per la gestione associata, ratificato già dai consigli comunali di San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis. Il piccolo comune garganico vuole garanzie precise sui costi da sostenere, per la propria parte, per il mantenimento del presidio giudiziario così come chiesto dal sindaco Vito Di Carlo in una nota mandata qualche giorno fa alla nostra redazione.
Sulla questione abbiamo raccolto il parere del capogruppo di Agire Insieme – Uniti per San Giovanni Antonio Pio Cappucci che sin dal lontano 2011 si è interessato della vicenda.
“Nonostante la situazione di stallo politico- amministrativo in atto da oramai un mese nella nostra città, nei giorni scorsi abbiamo sollecitato il Comune di Rignano Garganico a procedere in tempi brevi all’approvazione della convenzione che istituisce il Consorzio tra i tre Comuni per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace di San Giovanni Rotondo, visto che il 28 giugno prossimo scade il termine concesso dalla Circolare che detta istruzioni ed indicazioni in attuazione del Decreto Ministeriale del 7 marzo 2014. Malgrado gli innumerevoli sforzi profusi da circa due anni e mezzo con diversi atti di Consiglio Comunale e di Giunta, oggi si rischia seriamente che l’Ufficio del Giudice di Pace venga soppresso, in quanto come è noto i Comuni di San Giovanni Rotondo e quello di San Marco in Lamis hanno discusso e approvato la convenzione nei rispettivi Consigli Comunali, mentre il Comune di Rignano Garganico continua a richiedere l’inserimento nella convenzione di clausole e condizioni che visti i tempi stretti non è possibile sottoporre all’esame e discussione anche dei Consigli Comunali degli altri due Comuni, così compromettendo il raggiungimento e la realizzazione di questo importante obiettivo e servizio per i cittadini e i rappresentanti della classe forense”.
Anche l’Avv. Giuseppe Placentino, portavoce del comitato per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace di San Giovanni Rotondo, ha espresso tutto il suo disappunto per questa querelle: “Il 28 giungo 2014 scade il termine perentorio per gli enti locali di assicurare materialmente gli impegni assunti in sede di istanza di mantenimento, ossia sessanta giorni dopo il 29 aprile 2014, giorno di entrata in vigore del decreto ministeriale del 7 marzo 2014. Poiché il Sindaco Pompilio risulta dimissionario e il Comune di Rignano Garganico sta chiedendo una modifica dello schema di convenzione, questo comitato chiede al Sindaco di attivarsi immediatamente. L’invito è quello di ritirare immediatamente le dimissioni, oppure di agire nell’ambito dei poteri di Sindaco dimissionario, individuando le risorse, indicando i due nominativi dei funzionari da proporre per la sede dell’Ufficio del Giudice di Pace di San Giovanni Rotondo entro sabato 28 giugno 2014, di concerto con l’amministrazione di San Marco in Lamis. Non sappiamo se abbia o meno ragione il Sindaco del Comune di Rignano Garganico, che sta addossando le colpe del ritardo ai due Comuni limitrofi, non avendo questi ultimi approvato la ‘clausola di salvaguardia’, a noi interessa un atto di impulso della nostra Amministrazione Comunale”.
alv