Il caso della ‘giungla’ in via Gonzaga
Quello che denunciamo oggi è un altro caso di incuria nella nostra beneamata città dell’accoglienza e della riconciliazione.
Zona internazionale: in via Luigi Gonzaga, la strada che costeggia per intenderci la Nuova Chiesa di San Pio, una volta passati sotto il ‘ponte’ del vialone dei 40 metri che conduce al santuario di Renzo Piano, ci si trova davanti ad un muro verde che impedisce la visuale degli automobilisti.
Un pericolo più volte denunciato alle autorità competenti da passanti, turisti e residenti. Come si vede dalla foto, la strada già stretta presenta una pericolosa curva a gomito coperta interamente da diversi metri di recinzione privata sulla quale si è sviluppata una rigogliosa piantagione rampicante. La pianta col passare del tempo è fuoriuscita in maniera considerevole dalla propria sede naturale, ricadendo con tutti i rami e le foglie sulla sede stradale, già di per sè stretta, impedendo la visuale ad automobilisti e pedoni.
“Sono anni che denunciamo questo stato di cose – afferma una signora che per lavoro percorre da anni questa strada – ma nessuno si è mai preoccupato di fare qualcosa nei confronti dei proprietari del terreno, in quanto sono tenuti a potare la pianta periodicamente. Qui ogni giorno passano migliaia di persone e già varie volte si è evitata la tragedia: gli automobilisti potrebbero investire i pedoni che passano su questa arteria, è ora che le autorità intervengano per porre rimedio a questa vergogna a pochi metri dal luogo dove riposa San Pio. Inoltre tante volte il senso unico di questa strada non viene rispettato e le auto si lanciano alla cieca per abbreviare il loro percorso”.
Insomma dobbiamo aspettare che ci scappi il morto? Assessori, se ci siete battete un colpo.
alv
Fabio Fano
E’ vero, è compito dell’amministrazione locale controllare il territorio e gestirlo in favore della cittadinanza. Spesso ci diciamo “la nostra città”. Ma se la città è veramente nostra e sappiamo che l’amministrazione è in “difficoltà” (passatemi il termine) cosa aspettiamo. Che si lamentino i turisti passi pure, ma chi vi abita non sente il dovere di intervenire personalmente? Potare arbusti, siepi, prati, sono pratiche alle quali spesso ci dedichiamo per esigenze personali. Farlo a titolo puramente gratuito ma garantendo decoro, igiene e sicurezza (stradale) sottocasa nostra piuttosto che lamentarsi non sarebbe meglio? Se la città è nostra allora comportiamoci di conseguenza e non aspettiamo sempre la mano di chi dovrebbe ma non interviene. Avremo tutto il diritto poi di chiedere a chi non ha dimostrato capacità e competenza di lasciare il posto a qualcun altro, considerato che siamo sempre noi cittadini che contribuiamo al pagamento dei loro stipendi e che di conseguenza sono al nostro sevizio, al servizio della città che ripeto “è nostra”. E’ ora di cambiare, siamo tutti chiamati a contribuire.
Fabio Fano