La Conferenza delle Donne PD diffida il Sindaco
La portavoce della Conferenza delle Donne Democratiche di San Giovanni Rotondo e di Capitanata, Maria Elena Ritrovato, insieme con la Consigliera di Parità della Regione Puglia Serenella Molendini e della presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia Rosa Cicolella, ha presentato questo pomeriggio presso il Comune di San Giovanni Rotondo una diffida indirizzata al sindaco Luigi Pompilio.
Il primo cittadino della città garganica, infatti, non ha tenuto conto, nel comporre per la terza volta la sua giunta, della normativa in materia di parità di genere nell’accesso alle cariche politiche. Normativa arricchitasi recentemente di una disposizione, l’art. 1, comma 137, L. 7 aprile 2014, n. 56 (c.d. riforma Delrio), secondo cui “Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico”.
«Una prescrizione – sottolinea Ritrovato – che dissipa ogni dubbio interpretativo in materia di presenza delle donne nelle giunte comunali. Per legge, nella mia città, su sei componenti dell’esecutivo (cinque assessori più il sindaco) almeno due devono essere donne: il decreto di nomina della nuova giunta sangiovannese, datato 30 giugno 2014, indica invece il nome di una sola donna, nonostante i nuovi assessori siano peraltro tutti esterni, non vi sia cioè alcun consigliere comunale tra di essi».
«La nostra diffida è un atto che mettiamo a disposizione di tutti i territori», dichiara la portavoce delle donne democratiche. «Abbiamo cercato di ricostruire sinteticamente e semplicemente il quadro normativo vigente. In questa nostra azione – tesa innanzitutto al rispetto delle regole – abbiamo potuto contare sul sostegno degli organismi di parità regionali, che si vedono ancora oggi costretti ad intervenire per affermare il principio delle pari opportunità, che, sancito costituzionalmente e ora disciplinato puntualmente – dovrebbe far parte ormai del nostro dna. Ringrazio quindi Serenella Molendini e Rosa Cicolella per il loro impegno».