A pochi giorni dall’inaugurazione della nuova sede dell’IGF abbiamo raccolto le sensazioni del presidente FITP
Domenica 3 agosto sarà una giornata da ricordare negli annali, un giorno che scriverà la storia di San Giovanni Rotondo. La nostra città, conosciuta prevalentemente per i miracoli terreni e celesti di Padre Pio, sarà la nuova sede dell’IGF, la Federazione Mondiale del Folklore, l’organo che racchiude le federazioni nazionali del folk, un po’ quello che è la FIFA per il calcio. A pochi giorni da questo straordinario evento abbiamo incontrato Benito Ripoli, fondatore dell’Eco del Gargano, presidente FITP (Federazione Italiana Tradizioni Popolari) e vice presidente dell’IGF. Ci diamo appuntamento di buon mattino nella sede dell’Eco in via San Nicola, ma appena incontrati decidiamo di fare due chiacchiere all’interno della chiesa di Santa Maria de Mattias, prossima sede fisica dell’IGF che verrà inaugurata domenica.
Benito quali sono le tue emozioni, le tue sensazioni a pochi giorni da un evento epocale per la nostra città?
“Qualsiasi emozione è dettata dal cuore logicamente. Far diventare San Giovanni Rotondo polo di riferimento per le tradizioni popolari del nostro territorio è stata sempre la mia più grande ambizione personale. Domenica si realizzerà qualcosa di ancora più grande, un qualcosa di neanche lontanamente immaginabile. Le cose sono andate ampiamente al di là delle mie mire, delle mie proposizioni mentali: domenica si concretizza il lavoro passionale di una persona che ha fatto del folklore e della ricerca delle tradizioni la sua missione. E’ il corollario più bello che potessi sperare per la mia vita”.
Come si è arrivati a questo punto? Com’è nata l’idea di far diventare San Giovanni Rotondo capitale del folklore mondiale?
“In occasione della consegna nello scorso anno dell’Oscar Mondiale del Folklore (a Belgrado), invitai anche gli amministratori locali i quali con i loro occhi hanno potuto vedere il magico mondo della Federazione Mondiale. A quel punto gli amministratori mi dissero che nella nostra città c’era una struttura a disposizione per poter ospitare la sede dell’IGF, che fino a poco tempo fa era ubicata a Nizza in Francia. Io da sangiovannese non sapevo dell’esistenza di questo bellissimo luogo, ristrutturato e messo nuovamente a disposizione della città. Ho preso al volo questa proposta e l’ho messa sul tavolo del board dell’IGF. Non è stato facile spostare la sede da Nizza a San Giovanni, ho avuto l’opposizione forte dei francesi che giustamente non erano d’accordo dopo che per 65 anni hanno ospitato la sede dell’IGF. Con un lavoro certosino e con l’aiuto del mio amico e presidente dell’IGF Dorel Cosma siamo riusciti a convincere i francesi sulla bontà dell’operazione e portare qui la sede dell’IGF”.
Vi state dunque preparando a questa tre giorni ricca di eventi ed appuntamenti. Quali saranno i momenti clou e che reazione ti aspetti dalla città?
“L’inaugurazione di questa sede naturalmente sarà il centro di tutto. La città, i sangiovannesi ancora non si rendono conto di quello che sta succedendo. Vedo un po’ di scetticismo forse dettato dalle circostanze politiche degli ultimi tempi. Voglio ricordare che si tratta di un evento importantissimo sia per l’immagine sia per l’economia della nostra città. In questa nuova sede si svolgeranno tutti gli appuntamenti della federazione mondiale che racchiude 48 federazioni nazionali. Domenica avremo qui i rappresentanti di buona parte delle federazioni appartenenti all’IGF. 48 messaggeri di turismo, di idee, di cultura popolare che verranno a San Giovanni. Da non trascurare anche l’aspetto economico: a pieno regime quando sfrutteremo anche, speriamo, i finanziamenti del progetto europeo che abbiamo presentato potremo mettere su tantissimi progetti ed idee come una tv tutta nostra con l’intera programmazione dedicata alle tradizioni popolari, la sala di registrazione, la biblioteca, la fototeca, il museo dei costumi tradizionali. Ci sarà quindi un grande incentivo per l’occupazione locale con tanti giovani che lavoreranno in questa nuova e moderna struttura. Di questi tempi non è un particolare che va sottovalutato”.
Benito questi spazi oltre ad essere a disposizione dell’IGF saranno fruibili da tutte le associazioni culturali cittadine, quindi uno spazio aperto alla città.
“Nella convenzione che abbiamo stipulato con il Comune questo spazio sarà gestito dall’IGF per 30 anni. Nella convenzione il Comune si è premurato ed ha preteso di poter sfruttare questi spazi previa autorizzazione da parte nostra, dell’IGF quindi. Stesso discorso per le associazioni: noi promuoveremo le iniziative degli enti, delle associazioni culturali del territorio. Siccome ho sofferto sulla mia pelle tante cose che la politica non ci concedeva, sarò molto più aperto nei confronti delle associazioni locali che vorranno usufruire di questi spazi. Sarà più facile interloquire, collaborare ed organizzare eventi insieme. Sarà una cosa molto importante il rapporto con il territorio”.
In oltre 40 anni, dalla fondazione dell’Eco del Gargano all’inaugurazione delle sede dell’IGF, tanta acqua è passata sotto il ponte di Benito Ripoli. Quali sono i ricordi più belli della tua vita artistica?
“Tante gioie, tanti dolori, tante sofferenze, tante soddisfazioni, tante realizzazioni, tante cose mancate, tante cose riuscite bene, tante ciambelle non riuscite perfettamente col buco. Io imperterrito ho proseguito sulla mia strada senza farmi scalfire. Sempre accompagnato dai miei ragazzi: grazie a loro ho avuto la forza ed il coraggio di insistere anche nei momenti peggiori e di maggior sconforto. Questo logicamente è il momento più bello dopo tanti anni di sacrifici. Lo vedo anche sul volto dei miei ragazzi: è il giusto premio per il loro lavoro e la loro passione. Questo è un momento magico, tanti sacrifici domenica saranno ripagati. L’Eco del Gargano ha raggiunto in questi anni tutti gli obiettivi che un gruppo folklorico e un’associazione culturale poteva raggiungere. Per molti è un punto di arrivo. Per me questa è la partenza di una nuova entusiasmante avventura”.
Auguri Benito!
Antonio Lo Vecchio
tonino
AUGURI BENITO viva il folklore….
..antonio merla