Il leader di Sel e governatore della Puglia annuncia la sua decisione
«Mi candido alle primarie quale candidato premier per il centrosinistra»: lo annuncia Nichi Vendola nel corso di una conferenza stampa nella sede del partito. «Lo faccio sulla base di una spinta larga – spiega – che non viene solo da parte del mio partito». Proprio oggi c’è stato l’incontro tra Pierluigi Bersani e Nichi Vendola per porre le basi per una possibile coalizione fra Pd e Sel alle prossime elezioni. Bersani, che sta presentando ai possibili alleati la carta di intenti programmatici del Pd, ha parlato di prospettive molto positive con Sel; e Vendola ha confermato la disponibilità del suo partito per quello che ha chiamato un nuovo polo della speranza. Quanto all’Udc, Vendola ha confermato che non c’è alcun veto, mentre per l’Idv, Bersani ha detto che ormai il partito di Di Pietro ha preso da tempo un’altra strada. Dopo ave annunciato ufficialmente la sua candidatura Vendola ha assicurato che il segretario del Pd è stato al corrente fin dal primo momento della sua intenzione di scendere in campo per la leadership del centrosinistra. “Bersani lo ha sempre saputo – ha spiegato il leader di Sel – certo, poi c’è la realtà e la rappresentazione della realtà…”. Pur non essendo ancora chiara la data della competizione nè chi vi parteciperà Vendola fa comunque un elogio del leader Pd e sfoggio di fair play. “Ho grande stima per Bersani e lo considero un vero leader di partito. Spero che sarà una bella contesa”. Quanto all’outsider Matteo Renzi, nessun problema. “Renzi? Non sono molto preoccupato dalla sua presenza”. E sulle alleanze il leader di Sel non pone veti nè su l’Udc, nè su Di Pietro, anzi Nichi Vendola rivolge un appello ad Antonio Di Pietro affinchè “venga ricostruito il dialogo con il Pd”. “L’Idv deve stare nel centrosinistra – ha sottolineato Vendola -. Penso che questo sia possibile e che gli stessi iscritti al partito di Di Pietro pensino che quella sia la loro condizione naturale”. E Vendola non pone veti nei confronti dell’Udc, ma un’alleanza che veda i due partiti uniti è «molto difficile» e, comunque, il confronto sarà «nel merito». Il leader di Sel lo precisa nel corso della conferenza stampa. “La bussola mi pare chiara, l’orizzonte individuato, i protagonisti di questo cammino devono essere tanti, una coalizione plurale, larga – spiega – soprattutto per la presenza di movimenti sociali. E il dibattito deve essere senza pregiudizi su cosa è necessario fare per cambiare l’Italia con una forte cultura riformatrice”. “Penso sia molto difficile per me sentirmi alleato di Rocco Buttiglione e penso sia improbabile per Rocco Buttiglione sentirsi alleato con me. Ma non dirò mai ‘mai con Buttiglione, mai con Casinì. Dico che bisogna discutere nel merito dell’agenda del cambiamento. Il campo del centrosinistra è il campo del centrosinistra. La buona notizia di oggi è che il centrosinistra c’è e può ancora arricchirsi, ma può proporre un’egemonia nuova di solidarietà e di libertà”.
(fonte: Gazzetta del Mezzogiorno)