Il Presidente del Parco del Gargano si stringe ai comuni colpiti
A proposito delle straordinarie calamità naturali che stanno investendo in questi giorni il Gargano, l’Avv. Stefano Pecorella, Presidente dell’Ente Parco, dichiara che : “Nonostante la crisi abbia già violentemente colpito tutte le nostre attività economiche e produttive, da quelle turistiche alle agricole e silvo-pastorali, pensavamo almeno di poter tirare un sospiro di sollievo per non essere stati interessati da incendi distruttivi come in un recente passato. Invece, ancora una volta il Gargano e la sua comunità vengono travolte da un evento certamente da considerare come una calamita’ naturale ed a fronte della quale tutti dobbiamo intervenire, ognuno con le proprie forze, competenze e disponibilità economiche. In queste ore dobbiamo aiutare chi sta vivendo ore drammatiche.
Le violente piogge abbattutesi nelle ultime ore e le valanghe di fango stanno mettendo in ginocchio i Comuni del Promontorio. In meno di una settimana, infatti, e’ piovuto tanto quanto normalmente piove in un anno e’, quindi, assolutamente comprensibile come ciò che si è verificato non poteva essere previsto o prevenuto, forse attenuato con maggiori responsabilità nel governo del territorio. Ma oggi, dobbiamo stringerci nel dolore di chi ha visto travolti e spazzati via i propri cari, distrutte le proprie case e infrante le speranze e per questo personalmente ringrazio tutti coloro che si stanno adoperando, dalla protezione civile alle forze dell’ordine, dai Vigili del Fuoco a tutte le organizzazioni civili e militari, per contenere le conseguenze devastanti della calamita’. I paesi e le comunità di San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Peschici, Carpino e Vico del Gargano, vanno sostenute in tutti i modi possibili perché non siano lasciati da soli a fronteggiare un’emergenza che è di tutti e nei confronti della quale tutti siamo chiamati a responsabilità non rinviabili.
Sono davvero impressionanti le immagini che arrivano da questi territori e credo non sia affatto il momento di fare polemiche e nemmeno di strumentalizzare, attraverso i media, una situazione di estrema difficoltà. E’ questo è il momento di essere uniti, di ascoltare le necessità reali ed impellenti dei singoli soggetti colpiti, ed individuare i possibili, urgenti e immediati rimedi ed al contempo pianificare le iniziative per rispondere alla richiesta di risarcimento del danno che è stato prodotto da un evento obiettivamente imprevedibile da poter contenere e, forse, solo parzialmente possibile mitigare. Ma questa e’ un’altra storia”.