Obiettivo: ripulire canali di scolo naturali e interventi di canalizzazione delle acque
Dopo l’alluvione che ha colpito nei giorni scorsi il Gargano e San Giovanni Rotondo creando ingenti danni economici, smottamenti e disagi alla popolazione, la sezione locale di Legambiente ha promosso la campagna “Adotta un inghiottitoio”.
L’evento è stato dedicato alla memoria di Antonio Facenna, il giovane allevatore di Carpino morto a causa dell’alluvione.
L’iniziativa organizzata da Eugenio Pazienza presidente del circolo Legambiente di San Giovanni Rotondo, con la collaborazione della Protezione Civile, dell’ARIF e di Lombardi Ecologia, ha visto nella mattinata di sabato 13 settembre alcuni volontari armati di pale e guanti ripulire da fogliame e detriti i canali naturali di scolo che portano ad un inghiottitoio del Monte Castellana (strada del Convento delle Clarisse). Sono stati, inoltre, realizzati piccoli interventi di canalizzazione delle acque piovane verso lo stesso inghiottitoio al fine di evitare che le acque possano riversarsi lungo il fianco del monte per poi finire in città.
Una campagna di volontariato e di sensibilizzazione, nata già nel 2013, che oggi torna più attuale che mai visto quanto accaduto sul Gargano nei giorni scorsi.Un gesto simbolico per sensibilizzare quanti hanno chiuso gli inghiottitoi naturali presenti sul territorio per cementificare la piana alluvionabile di San Giovanni Rotondo.
“Gli inghiottitoi sono elementi del sistema carsico, fratture nelle rocce dove l’acqua piovana penetra nel sottosuolo e nelle cavità rocciose sottostanti evitando l’accumulo delle acque in superfice e favorendo lo sbocco a mare attraverso le cavità carsiche del Gargano” la spiegazione di Gianfranco Pazienza.
“Rappresentano un naturale sistema di raccolta delle acque che la natura ha creato e che garantiscono l’equilibrio idrogeologico. Anche nella conca alluvionabile, dove oggi sorge una parte della Città ve ne erano parecchi, molti dei quali sono stati chiusi e cementificati per la costruzione continua di case nella conca”, continua la sua denuncia il presidente del Circolo Legambiente cittadino chiosando con l’invito ad Amministrazione e tecnici per un’opera di accatastamento di quegli inghiottitoi ancora presenti sul territorio in Città. “Una occasione e possibilità – conclude – per sfruttarne le potenzialità, ed evitare o alleggerire gli allagamenti in città con interventi molto economici”.
All’iniziativa ha partecipato anche il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, che ha snocciolato alcuni numeri dal report di Legambiente sullo stato e sui rischi dell’assetto idro-morfogeologico in Italia e sul fronte dell’informazione e la gestione degli stati di emergenza.
Lo scenario che ne viene fuori è allarmante. “In Puglia sono 200 i comuni a forte rischio idrogeologico e solo il 38% dei comuni ha recepito le direttive del PAI (piano assesto idrogeologico ndr). La cementificazione selvaggia sia legale che abusiva, aumentano continuamente questi rischi portando zone un tempo non a rischio ad essere oggi annoverate in zone di rischio idrogeologico” le parole del presidente regionale Legambiente.
“L’incuria del territorio, la cementificazione l’antropomorfizzazione determinano che le piogge, diventate più intense a causa dei cambiamenti climatici, finiscono con il generare alluvioni smottamenti e continui rischi per la popolazione e purtroppo anche morti. Regioni considerate un tempo non a rischio idrogeologico come Sardegna e Puglia, grazie alla cementificazione hanno avuto frane alluvioni e morti”, l’amara considerazione di Francesco Tarantini, che avverte anche sul buon uso che dovrà essere fatto “dei fondi che il Governo sta per sbloccare per la messa in sicurezza dei territori. Occorre vigilare che questi fondi non siano spesi per degli interventi che a nostro avviso sono inutili, ma per interventi di messa in sicurezza e prevenzione e delocalizzazione di imprese e abitazioni che nascono in zone a forte rischio”.
Ecco le interviste a Gianfranco Pazienza (Legambiente SGR) e Francesco Tarantini (Presidente Legambiente Puglia)
PMA