In una lettera al caporedattore de “La Gazzetta del Mezzogiorno” le precisazioni di Antonio Squarcella
All’attenzione del dr. Ernesto TARDIVO
“Gazzetta del Mezzogiorno”.
Riscontro le notizie da Voi comunicate in ordine alle condanne – e assoluzioni – comminate dal Tribunale di l° grado nei miei confronti e nei confronti di altri ex Amministratori del Comune di San Giovanni Rotondo.
Innanzitutto, faccio rilevare l’assoluta infondatezza del titolo riportato nell’occhiello, ” S.G. Rotondo. Dovrà scontare due anni l’ex sindaco SQUARCELLA”; trattasi di comunicazione palesemente tendenziosa ed infondata, in quanto: 1) La pena comminata dal giudice di l° grado è completamente coperta dal provvedimento di indulto; 2) Ma, soprattutto, si tratta di sentenza di un giudice di 1° grado, appunto, che rimarrà sospesa perlomeno “…fino all’esito del giudizio di impugnazione”, considerato che detta sentenza sarà naturalmente e tempestivamente impugnata non appena saranno rese note le motivazioni che si attendono, invero, con speciale curiosità con riguardo, in particolare, la condanna per calunnia atteso che riteniamo di aver dimostrato in dibattimento con prove inconfutabili (attestato della questura di Rimini, ecc) la natura calunniosa della famosa denuncia fatta dalle parti civili, nonché avversari dell’opposizione, sulla mia partecipazione al Gran Premio di Imola, ed altro.
Ciò precisato, ed eccezion fatta per la condanna per calunnia, devo finanche dirmi parzialmente e realisticamente soddisfatto dell’esito del processo, considerato che si tratta di giudizio di 1° grado e considerati tutti i risvolti che ha avuto detta vicenda (sproporzionati come scrivevi tu e a ragion veduta, come si è visto) e considerato che sono stato assolto per oltre il 70 per cento dei capi di imputazione (34 assoluzioni su 48 capi di imputazione) tra cui quelli più gravi: l’associazione per delinquere ed il peculato.
Faccio, infatti, rilevare che il Giudice di 1° grado non ha accolto la richiesta di condanna del P.M. per il reato di peculato (I comma) ma mi ha condannato per il reato di peculato d’uso, figura giuridica autonoma ed assai meno grave. Ma, soprattutto, l’assoluzione per peculato I comma, comporta che non vi sia alcuna ripercussione sulla mia carica pubblica di consigliere di opposizione che eserciterò ancora con maggiore determinazione nei confronti degli amministratori che godono, per ora, dello status di “calunniati”.
Infine, rafforzato proprio dai risultati del processo, sia pure riconosciuti parzialmente (anche se in gran parte) dal Giudice di I grado, chiederò ragione all’Autorità Giudiziaria dell’esito di alcune mie denunce riguardo missioni effettuate anche dai “calunniati ” nonché delle deposizioni, che ritengo false, da costoro rilasciate in dibattimento ed altro, affinché possa veramente ricredermi su una giustizia che non guarda in faccia nessuno e che sia sottomessa solo alla legge.
Antonio Squarcella
ex Sindaco di San Giovanni Rotondo.
P.S.: Segretario dei D.S, DRAGANO Salvatore, non solo ho dormito e dormirò sonni sempre più tranquilli in quanto, come era prevedibile e diversamente dai tuoi pronostici, la montagna ha partorito il topolino, ma ti rinnovo l’invito a te e agli altri “calunniati”, tra cui il tuo ingegnere di famiglia SIENA Giuseppe, ad un confronto pubblico sulla vicenda delle missioni, le mie e le vostre, e su tutto il resto, ovviamente.
Sperando che questa volta, diversamente dalle altre, forti della vostra nuova veste, sia pure solo provvisoria, di “calunniati”, possiate accettare il confronto. Affinché al giudizio di primo grado, per definizione suscettibile di errore, si possa affiancare il giudizio popolare, non meno importante.