“Mancata partecipazione all’asta per un mero errore materiale”
Il presidente della Banca di Credito Cooperativo Giuseppe Palladino ha convocato questo pomeriggio una conferenza stampa aperta ai soli operatori dell’informazione locale per chiarire alcuni aspetti relativi alla mancata partecipazione della BCC all’asta per il suolo destinato alla costruzione del PalaBCC.
Palladino ha risposto inoltre alle ricostruzioni giornalistiche apparse negli ultimi giorni sul web definite come “considerazioni del tutto personali, non corrispondenti alla realtà”, con riferimento a quanto dichiarato dal consigliere comunale Salvatore Palladino che in una intervista rilasciata ad una testata locale (nello specifico Il Fatto del Gargano) aveva invitato la banca a “dare spiegazioni alla città”.
Per Palladino, il presidente, le dichiarazioni del suo omonimo consigliere comunale sono “del tutto fuori luogo. La banca non è tenuta a dare spiegazioni alla collettività in quanto non è un’istituzione. Ma teniamo a fare chiarezza sui fatti e su quanto apparso sulla stampa locale negli ultimi giorni”.
Il presidente, accompagnato dal direttore generale Augusto De Benedictis, ha fatto un escursus puntuale di tutte le tappe che hanno poi portato all’epilogo della vicenda: “La banca sin dal 2008 ha lavorato su questa idea del palazzetto polifunzionale. Dal mio insediamento abbiamo inteso riproporre questa bella idea in quanto siamo banca del territorio e quindi aperti a tutte quelle iniziative che riguardano il bene della collettività. Ad agosto del 2011 il CdA della banca riceve la visita del sindaco Luigi Pompilio con il quale ci confrontiamo e gettiamo le basi per la condivisione di progetti e iniziative. In quella occasione il primo cittadino ci illustra il progetto del famoso cenacolo da installare in zona anfiteatro, una iniziativa che non ha trovato il nostro riscontro favorevole per via degli eccessivi costi. Nel frattempo, febbraio 2012, la nostra banca inizia la serie di incontri “Una mano per la ripresa” e in occasione di un appuntamento qui a San Giovanni Rotondo l’amministrazione ci ha presentato il progetto della città del paralimpico chiedendoci di inserire il palazzetto all’interno di questo progetto. A quel punto ci siamo confrontati e abbiamo fatto al comune una controproposta, ossia quella di realizzare questo famoso palazzetto polifunzionale nell’area posta tra i supermercati Conad ed Eurospin e di integrare questo progetto all’interno della cittadella dello sport paralimpico. Il 10 gennaio 2013 presentiamo il progetto pubblicamente in sala consiliare alla presenza delle autorità comunali e del CdA della Banca. Successivamente abbiamo formato un gruppo di lavoro misto composto da componenti del Comune e membri della BCC. Nel primo incontro abbiamo chiesto di non pagare il suolo, ma ci fu risposto che non era possibile e che si doveva procedere per la vendita o concedere il diritto di superficie per 99 anni. La banca ha illustrato il tutto all’assemblea dei soci che ha deciso di procedere per avere la concessione del diritto di superficie. Da allora il Comune è scomparso per questo in occasione della rassegna del folklore dell’agosto 2013 ho personalmente riallacciato il filo del discorso con il sindaco Pompilio. Dopo qualche settimana di ulteriore silenzio ho sollecitato il Comune ad essere consequenziale a tutti gli atti approvati sin dal 2011 e finalmente a marzo di quest’anno il comune delibera sull’alienazione di quell’area destinata al PalaBCC”.
Ed ecco l’epilogo della vicenda che ha scatenato la ridda di voci sulla mancata partecipazione della Banca all’asta: “Il 6 maggio scorso – continua Palladino – il CdA della BCC delibera la partecipazione all’asta per il suolo con un rialzo di solo 1.000 euro rispetto alla base d’asta, che era stata stabilita in 330.000 euro. E’ qui c’è stato il disguido: il bando infatti era un po’ confusionario e ci ha tratto in inganno. In pratica abbiamo confuso la data di presentazione della domanda con quella dell’apertura delle buste. Essendo quest’ultima ben visibile sulla prima pagina del bando il responsabile del procedimento ha commesso un mero errore materiale scambiando la data di scadenza con quella dell’apertura buste. Un errore grossolano che non ci ha permesso di partecipare alla gara. Si è quindi trattato di un equivoco, di un errore che non deve essere interpretato come un disinteresse sull’intenzione a procedere con l’investimento. Di tutto questo è stato informato anche il Sindaco al quale per chiarezza e per non alimentare ipotesi fantasiose da parte di qualcuno abbiamo mandato anche la delibera del CdA che autorizzava la partecipazione al bando. Comunque sia la Banca avrebbe comunque perso la gara visto che un soggetto privato si è aggiudicato il suolo con un rialzo d’asta di ben 70.000 euro. Il soggetto aggiudicatario qualche giorno dopo ha voluto incontrarmi per sondare la disponibilità della Banca per una collaborazione progettuale: abbiamo gentilmente declinato l’invito in quanto non potevamo porci al fianco del privato, ci saremmo giocati la faccia di fronte all’opinione pubblica. Il nostro era un intervento a supporto della nostra comunità, per il quale valuteremo i possibili scenari di attuazione nel futuro”.
Antonio Lo Vecchio
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