di Berto Dragano
È già una buona notizia, parlando di affluenza, poter cominciare con una buona notizia.
Il voto a valanga e l’ampia vittoria per il segretario Regionale Michele Emiliano, il candidato della coalizione per la successione a Nichi Vendola nella guida della Regione è un ottimo risultato, malgrado le fibrillazioni e le liti della vigilia.
Al netto dei numeri locali, 1502 votanti (Michele Emiliano 1047 – Minervini 403 – 39 Stefàno) le considerazioni che si possono fare sono tre.
La città ha scelto la strada della trasparenza, della speranza, con un voto finalmente libero da vecchi padrini e padroni, premiando una proposta che, senza fare sconti a un passato verso il quale ha praticato una rottura radicale, negli uomini, nelle idee, nei programmi e nel sistema di interpretare un nuovo modo di fare politica, ha guardato avanti, proponendo un ritorno alle basi del vivere civile che equivale a una “rivoluzione della normalità”.
La seconda riguarda la qualità della vittoria di Emiliano a livello locale. A guardare i numeri, col solito senno del poi, tutto sembra facile, ma è stato un lavoro faticoso. Il sistema di potere che ruotava attorno ai soliti protagonisti ha segnato un’epoca ed è stato decisivo anche per le scelte politiche fatte e fondate su individualismi.
Infine, il risultato del Pd e di altre aree di centrosinistra, contiene un messaggio politico molto forte. Quando il Pd rottama correnti e pretestuose divisioni e si propone effettivamente come un campo largo, aperto anche alle esperienze civiche, realizza quel partito a vocazione maggioritaria.
La normalità è credibilità.
Quello che è successo domenica 30 novembre 2014 con le primarie del Centro Sinistra è senz’altro un passaggio storico che apre una nuova pagina nella politica locale e regionale.
Col passare del tempo ci accorgeremo meglio come le elezioni e le primarie sono belle quando l’affluenza è alta come in Puglia con Emiliano, ma soprattutto quando vengono eseguite attraverso le regole e la trasparenza.
Alle primarie hanno contribuito oltre 2.000 volontari che hanno garantito l’apertura di 290 seggi allestiti nei 258 comuni pugliesi che armati di computer hanno reso le primarie un meraviglioso esercizio di democrazia come strumento di rilancio, partecipazione e selezione.
Berto Dragano
“Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi.”
Enrico Berlinguer