Ma il diretto interessato smentisce il pugno all’arbitro
Continua la polemica a distanza tra L’ACD San Giovanni e il San Nicandro dopo la partita di domenica.
Alle dichiarazioni della società gialloblù di ieri, nelle quali si denunciava il comportamento intimidatorio dei dirigenti e dei tifosi biancoazzurri, è arrivata la pronta replica della società sannicandrese che smentisce nettamente il resoconto della società del presidente Cocomazzi.
Oltre alla querelle tra le due società, ieri sera a gettare benzina sul fuoco è arrivato il responso dei Giudice Sportivo che ha squalificato per 4 turni il giocatore Maurizio Di Vito e per ben 5 anni il dirigente Pio Del Giudice.
Nel bollettino si legge “Del Giudice dopo che il direttore di gara aveva fischiato il calcio di rigore, entrava sul terreno di gioco correndo e, arrivato vicino all’arbitro, lo colpiva con un pugno in pieno volto con fuoriuscita di sangue dalle labbra. Per tali motivi, veniva allontanato dal terreno di gioco e, a tale provvedimento, indirizzava allo stesso frasi gravemente ingiuriose e minacciose. Al termine della gara, lo stesso si avvicinava nuovamente all’arbitro tentando di colpirlo e rivolgendogli nuovamente frasi gravemente ingiuriose e minacciose. Tale provvedimento viene accompagnato da preclusione definitiva (ex art. 19 CGS)”.
La severissima pena è stata accolta con stupore nell’entourage gialloblù. Lo stesso Del Giudice ha contattato la nostra redazione per dare la sua versione dei fatti: “Naturalmente sono rimasto sorpreso – commenta amareggiato Del Giudice – dopo aver letto il bollettino delle sanzioni disciplinari. Smentisco categoricamente di aver colpito l’arbitro con un pugno al volto. Sicuramente ho inveito, ho protestato ma mai mi sono permesso di mettere le mani addosso, soprattutto in maniera violenta verso il direttore di gara. Sicuramente nella calca successiva all’assegnazione del calcio di rigore per i padroni di casa l’arbitro sarà stato spintonato, forse anche colpito da una spallata ma da qui a dire pugno in pieno volto ce ne vuole. Anche perché se uno viene colpito da un pugno presumo poi non sia più in condizione di dirigere una gara. La partita invece è proseguita regolarmente senza che il direttore di gara sia stato medicato dai sanitari presenti nello stadio di S.Nicandro. I dirigenti locali hanno detto di aver ripreso tutto l’accaduto. Bene, che mostrino queste famigerate immagini che ritraggono il sottoscritto sferrare un pugno all’arbitro. Ribadisco, senza timore di essere smentito, che quanto redatto nel comunicato corrisponde al falso”.
Gli fa eco il presidente Giuseppe Cocomazzi: “Faremo ricorso contro questo provvedimento assurdo. 4 giornate ad un calciatore come Di Vito per una semplice protesta e soprattutto 5 anni al nostro dirigente Del Giudice per un fantomatico pugno all’arbitro ci sembrano troppi. Ricordo a tutti che la nostra squadra, formata perlopiù da giovanissimi sarebbe prima nella classifica della Coppa disciplina se non fosse per una multa presa per aver fatto entrare delle persone allo stadio, contravvenendo alle porte chiuse. Sul campo giocatori, allenatore e dirigenti hanno sempre avuto un comportamento irreprensibile. I componenti dello staff del S.Nicandro ad ogni fallo inveivano contro l’arbitro entrando sempre nel rettangolo di gioco. L’arbitro ha sempre sorvolato su questi atteggiamenti. Per non parlare del clima di intimidazione creato sin dal nostro arrivo. Difenderemo la nostra onorabilità in tutte le sedi” ha tuonato il patron.