“Combattere il cancro con la Prevenzione”
In occasione della “Giornata Mondiale Contro il Cancro”, indetta dalla Union for International Cancer Control (UICC) per il prossimo 4 febbraio, i Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione della ASL FOGGIA ribadiscono il proprio impegno nella Prevenzione Primaria mediante la promozione dei corretti stili di vita attraverso la realizzazione del MED-FOOD ANTICANCER PROGRAM. Tema della Giornata di questo anno è infatti “Combattere il cancro con la Prevenzione”.
Fare prevenzione primaria, per i medici del SIAN della ASL FG, significa innanzitutto sfatare falsi miti e notizie distorte. Nessuno poteva immaginare, ad esempio, l’enorme copertura mediatica suscitata dalla pubblicazione dell’articolo “Variation in cancer risk among tissues can be explained by the number of stem cell divisions”, su Science il 2 gennaio scorso. E la “sfortuna” è stata il leitmotiv nei commenti al lavoro di Science.
Titoli come “Prendere il cancro è solo sfortuna?
Secondo una nuova discussa ricerca 2 tumori su 3 sono dovuti a mutazioni casuali delle cellule, senza cause riconducibili direttamente a stili di vita e condizioni ambientali” [Il Post, 2 gennaio 2015], “Tumori, la ricerca shock: ne causa più la sfortuna che lo stile di vita” [la Repubblica, 2 gennaio 2015], “I due terzi dei tumori causati dalla sfortuna? Ricerca choc su Science” [Corriere della sera, 2 gennaio 2015] hanno inondato il web e la carta stampata per diversi giorni.
Tuttavia, c’è una grande discrepanza tra i contenuti del lavoro di Science e la relativa copertura mediatica. E desta una certa preoccupazione per come l’articolo sia stato “traviato” nel rafforzare la convinzione che il cancro è colpa del “caso” e sottace l’importante ruolo protettivo dei corretti stili di vita nei confronti di molte forme tumorali. Evidenze scientifiche robuste e concordanti, infatti, sostengono che il normopeso, l’alimentazione sana e l’attività motoria possono prevenire centinaia di migliaia di tumori ogni anno.
Il lavoro pubblicato su Science si avvale di un modello matematico per stimare l’influenza “statistica”dei fattori di rischio del cancro, ed in particolare delle mutazioni che possono insorgere durante la divisione cellulare. Il background di tale modello considera la velocità di riproduzione delle cellule nei tessuti quale variabile della probabilità di trasformazione neoplastica nei lunghi anni di vita di una persona.
Questa non è una nuova teoria ed è ad oggi la migliore spiegazione a supporto dell’associazione tra il rischio di cancro in funzione dell’età; così come è da molti anni che la ricerca ha chiarito il ruolo delle mutazioni casuali nel rischio di cancro ed ha ben documentato anche quello di diversi fattori, quali la genetica, lo stile di vita e di molti altri.
Nondimeno, l’obiettivo dell’articolo di Science di attribuire una stima di rischio alla casualità delle mutazioni genetiche che aumentano il rischio di cancro è nuovo ed è un approccio interessante che può aiutare a capire meglio il motivo per cui i ricercatori non hanno trovato un forte legame tra alcuni tipi di cancro (tumori del sangue, delle ossa e del tessuto nervoso, per esempio) e gli stili di vita.
Ma a pesare in questa vicenda è la scorrettezza della copertura mediatica che ha semplicisticamente trattato il cancro come se fosse un’unica malattia e non un insieme di diverse e molteplici patologie.
La revisione scientifica continua a dimostrare che circa 1/3 dei tumori più comuni può essere prevenuto mediante un’alimentazione sana (come ad esempio la dieta mediterranea), l’attività motoria ed il normopeso; proporzione che sale a ½ se si smette di fumare e di non esporsi troppo al sole.
Non tutti i tumori, quindi, possono essere prevenuti mediante gli stili di vita, ma solo alcuni come ad esempio quelli del tratto gastrointestinale, nonché quelli di diversi altri organi che ne sono fortemente influenzati. È sempre più chiaro, quindi, che lo stile di vita svolge un ruolo più importante in alcuni tumori piuttosto che in altri.
Circa la metà dei tumori esaminati nel lavoro Science erano quelli per cui non è documentata un’associazione con lo stile di vita. Per motivi tecnici, inoltre, lo studio non ha preso in considerazione due dei tumori più comuni – quelli della mammella e della prostata – per i quali i corretti stili di vita hanno dimostrato di offrire una reale e quantificabile protezione.
Al contrario, per molti dei tumori più comuni, tra cui quelli del seno, colon-retto, esofago e prostata, è possibile adottare misure in grado di ridurre significativamente il rischio.
In conclusione, per i tumori, così come per altre patologie, non esiste un rapporto lineare causa-effetto e quando si parla di cancro ci sarà sempre una certa casualità, proprio quella di cui Science cerca di stimarne l’occorrenza. Ed è importante ricordare che solide evidenze scientifiche dimostrano che è possibile prevenire il cancro, che centinaia di migliaia di casi possono essere evitati e che i corretti stili di vita offrono una efficace protezione non solo contro i tumori, ma anche per il diabete, le malattie cardiovascolari e molte altre.