“Modus Lab – Musica, arte e colore”
Giovani artisti in mostra, l’11 novembre prossimo, a San Giovanni Rotondo. Ma in vetrina ci saranno anche opere d’arte antiche quanto il mondo, ma colte solo di recente dall’occhio umano.
Questi gli ingredienti di “Modus Lab – Musica, arte e colore”, per dimostrare che «il confine fra arte, artigianato e natura è più labile di quanto possa apparire a chi osserva con occhi poco attenti». Si tratta di un’iniziativa che concretizza il progetto, lanciato due anni fa da Michele Malerba, di creare un «cenacolo dell’arte» nella nuova sede del suo centro “Modus”: una superficie molto ampia che ben si presta ad accogliere domanda e offerta di opere creative nella città di Padre Pio.
Il laboratorio aprirà i battenti alle ore 16, quando quattro ragazzi cominceranno la realizzazione di un murale lungo 15 metri e alto due. Le loro bombolette spray saranno guidate dal suono di altri due giovani che eseguiranno brani di musica pop e rap.
Ma il clou della serata partirà alle ore 19: otto allievi del pittore Leonardo Tricarico libereranno la loro fantasia sulla tela, con pennelli e colori a olio, sotto l’occhio critico e attento del maestro. Contemporaneamente altri dieci ragazzi, guidati da Grazia Russo, responsabile del «decoupage» nel centro Modus, creeranno una serie di oggetti con questa particolare tecnica. Infine, in un altro angolo del laboratorio, due specialisti realizzeranno effetti decorativi di arredo su pannello, rivelando ai presenti i segreti della loro abilità artigianale.
Il pubblico che interverrà a «Modus Lab» potrà anche ammirare un’esposizione sui generis: una serie di gigantografia di molecole, i mattoni costitutivi di tutto ciò che vediamo in natura, rivelate attraverso il microscopio in tutta la loro cromatica e accattivante bellezza. Queste singolari espressioni di forme e colori, firmate dal Creatore e nascoste nell’infinitamente piccolo, provengono dall’ISOF-CNR di Bologna, dove sono state esposte in anteprima. A San Giovanni Rotondo toccherà il privilegio di mostrare per la seconda volta in assoluto lo straordinario connubio fra chimica e arte. Questo inedito abbinamento è nato per caso, durante una ricerca «sulla sintesi di molecole organiche che vengono impiegate come materiali innovativi in vari ambiti sperimentali».
Osservando i preparati attraverso la microscopia ottica, con l’ausilio di filtri polarizzati, i ricercatori sono entrati «in una dimensione fantastica dove forme e colori creano un universo di irripetibili astrazioni che variano a seconda della rotazione del filtro o del vetrino». Così è nata l’idea di fotografare le «immagini di notevole valore espressivo», caratterizzate da «infinite risorse cromatiche», e di esporle in una mostra sull’«arte nascosta nella microfotografia scientifica» intitolata “ThioArt”.
L’ultima parola sarà riservata a un’altra espressione artistica: la musica. un concerto jazz del sestetto di Francesco Palmitessa, affermato chitarrista sangiovannese, di fama nazionale, che ha suonato con Gegè Telesforo, Dado Moroni e Billy Drummond.
La singolare iniziativa multiartistica è patrocinata dall’amministrazione cittadina e dal Rotary Club di San Giovanni Rotondo e avrà anche un risvolto solidaristico, in perfetta sintonia con la spiritualità del Santo che ha reso questo centro del Gargano famoso in tutto il mondo. Tutte le opere che saranno realizzate nel corso della serata verranno vendute all’asta e il ricavato sarà destinato a coprire i costi per la realizzazione di stanze attrezzate per il ricovero dei bambini nei reparti di Casa Sollievo della Sofferenza, l’ospedale che Padre Pio volle e inaugurò 50 anni fa.
È solo il primo passo del «cenacolo dell’arte». Per dare continuità al progetto e per realizzare altre attività del genere è già in fase di costituzione un’associazione, denominata proprio «Modus Lab», finalizzata a preservare il grande patrimonio di creatività che, pur meritevole di ammirazione, a volte non riesce ad emergere per mancanza di aiuti o di occasioni.