“Le mie misere parole non potranno mai rendere i sentimenti che proviamo. Avete prestato attenzione alle nostre esigenze, messo a disposizione il vostro potere politico per aiutarci, per sollevarci”
Pubblichiamo quanto Tonia ha inviato in esclusiva al nostro portale, autorizzandoci, tra l’altro, a pubblicare anche la sua foto:
4 luglio 2007, ore 18.00
Le mie meste parole, non riusciranno mai a tradurre quello di cui i nostri cuori si sono riempiti ieri, quando i telefoni erano impazziti, perché a catena di solidarietà ci dicevamo:”Hanno firmato! C’è l’autorizzazione! Ce l’abbiamo fatta!” Urla impazzite e salti di gioia, tra telefoni e non, con la partecipazione di malati, amici, parenti, intere famiglie:” Hanno firmato, hanno firmato, hanno firmatoooooooo!”
Un’emozione troppo grande, come diceva il Manzoni:”Intender non lo può chi non lo prova”.
Non siete rimasti sordi al richiamo della sofferenza di tutti i malati oncologici, in cura presso l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.”
Tutti vi siamo infinitamente grati per la comprensione, la solidarietà e l’aiuto.
Il cancro fa sentire impotenti, frustrati, soggetti passivi, poiché sottomessi alle regole della malattia.
In questo contesto ci siamo sentiti, un po’ più attivi e più responsabili del nostro stato di salute.
Siamo più fiduciosi, ci sentiamo non più abbandonati al nostro pauroso destino.
Le mie misere parole non potranno mai rendere i sentimenti che proviamo. Avete prestato attenzione alle nostre esigenze, messo a disposizione il vostro potere politico per aiutarci, per sollevarci. Fino a ieri, la sensazione era quella di essere vittime che gridano gocce d’acqua, in un deserto di solitudine e di silenzio-assenza. Finalmente abbiamo trovato patria, dignità, credibilità.
I sofferenti sono Gesù in croce. Noi questa croce la portiamo, la accettiamo con dignità. Non amiamo pietismi, ma una mano che ci viene posta è per noi, gioia, emozione, senso di appartenenza ad un mondo che ci aiuta a camminare e non ci abbandona. Che possiate, nel vostro esercizio politico, dare luce, speranza e vitalità a tutti coloro che, in un modo o nell’ altro, attraversano la notte della vita.
Spesso la politica, la viviamo come qualcosa di avulso, lontano dalla nostra realtà quotidiana. È stato inusuale sentire, invece, attenzione e calore. Ci siamo sentiti presi in carico e finalmente abbiamo avuto la sensazione di una politica nuova, umanizzata, che è al servizio dei più deboli.
Ora ci sentiamo forti, fiduciosi e speranzosi perché non più soli.
La carica e l’energia dataci da questa esperienza ci fa affermare:” Forza ce la possiamo, fare, lottiamo! La vita c’è!
Grazie per queste intense emozioni, vitali, brillanti.
Grazie per averci fatto questo dono. Grazie ai gruppi di preghiera, che con i loro sacrifici, ci hanno dato da bere acqua carica di voglia di farcela!
Il grazie è a nome di tutti, pazienti, famiglie, amici, tutti, proprio tutti.
Adesso mi concedo, perché l’emozione mi prende.
Grazie soprattutto e anche a nome mio.
Antonia Siena