FIGHT CLUB di Chuck Palahniuk
recensione di Giulia Siena
in collaborazione con la libreria Fahrenheit
Chuck Palahniuk, Fight Club, Milano: Mondadori, coll. Oscar, 2003, 224pp. 8 euro.
La libreria Farhenheit effettua fino al 15 Aprile lo sconto del 30% sui libri della collana OSCAR MONDADORI, collana nella quale sono ospitati i maggiori fenomeni editoriali degli ultimi anni.
Tra questi fenomeni ritroviamo Fight Club, primo libro di Chuck Panahniuk, edito nel 1996, da cui è stato tratto il film diretto da David Fincher ed interpretato da Brad Pitt ed Edward Norton.
La voce narrante, colui che è il protagonista principale non ha un nome, la sua identità è celata dietro le colorite descrizioni delle azioni che compie in “centri di sostegno” e nei fight club, nonché nella sua vita ormai dominata dalla ribellione e dalla sregolatezza. Frequenta i centri di sostegno, luoghi in cui giovani ricchi e pigri si mescolano a malati terminali, soprattutto per sentirsi migliore e proprio qui conosce Marla e Tyler. Ha una frenetica attrazione per questa donna che cicatrizza ogni sofferenza sulla propria pelle, ma dalla quale si sente tradito poiché lei e Tyler hanno una relazione. Quest’ultimo è il personaggio scatenante della vicenda, uomo dallo spirito profetico e carismatico che organizza incontri di lotta in scantinati bui dove ricchi e svogliati giovani, gli stessi che frequentano i vari centri di sostegno, possono dare sfogo alle loro frustrazioni più profonde. I Fight Club sono luoghi da cui si esce con le ossa rotte ed il viso grondante di sangue, in cui si accelera il processo di ribellione dalle costrizioni quotidiane, posti in cui nelle poche ore del fine settimana si concentra la disperazione della malattia e della alienazione. Tyler cattura gli altri personaggi in una tela di comportamenti consequenziali, dapprima con il suo lavoro di cameriere e poi con la piccola industria casalinga di sapone. La voce narrante è trascinata in questo vortice di avvenimenti, è uno spettatore quasi disilluso di fronte alle menzogne della moderna società americana.
Palahniuk descrive con veridicità scenica le lotte del Fight Club, poiché si è ispirato ad una serie di risse in cui si era trovato egli stesso a far parte.
Il linguaggio colorito e sprezzante scandisce scene al limite del reale, dove i colori forti del dolore e del sangue diventano una provocazione all’atomismo della società di massa.
“Siamo una generazione di uomini cresciuti dalle donne. Mi chiedo se è un’altra donna veramente la risposta che ci serve.”
Giulia Siena
CLASSIFICA LIBRERIA FAHRENHEIT
1- Le pecore e il pastore – Camilleri – Sellerio
2- A un passo dal sogno. Il romanzo di “Amici” – Sfondrini – Mondadori
3- Scusa ma ti chiamo amore – Moccia – Rizzoli
4- Non dire notte – Amos Oz – Feltrinelli
5- Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)- Odifreddi – Longanesi
6- Ritorno a Baraule – Niffoi – Adelphi
7- Il colore del sole – Camilleri – Mondadori
8- Everyman – Philiph Roth – Einaudi
9- L’innocenza – Chevalier – Neri Pozza
10- Manituana – Wu Ming – Einaudi
CLASSIFICA NAZIONALE
Titolo |
Autore |
Editore |
Le pecore e il pastore |
Andrea Camilleri |
Sellerio di Giorgianni |
Scusa ma ti chiamo amore |
Federico Moccia |
Rizzoli |
Non dire notte |
Amos Oz |
Feltrinelli |
Il cacciatore di aquiloni |
Khaled Hosseini |
Piemme |
La cattedrale del mare |
Ildefonso Falcones |
Longanesi |
A un passo dal sogno. Il romanzo di «Amici» |
Chicco Sfondrini; Luca Zanforlin |
Mondadori |
Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) |
Piergiorgio Odifreddi |
Longanesi |
Manituana |
Wu Ming |
Einaudi |
L’ombra del vento |
Carlos Ruiz Zafon |
Mondadori |
La scomparsa dei fatti. Si prega di abolire le notizie per non disturbare le opinioni |
Marco Travaglio |
Il Saggiatore |