“Sulla Tari discrimina i lavoratori residenti fuori provincia. Sull’Imu boccia aliquota minima del 4,6 per mille”
Nel Consiglio comunale andato in scena (oramai siamo ai livelli di commedia popolare) questa mattina, convocato in seduta straordinaria (?) dal presidente del Consiglio comunale, la ‘sciatta’ e striminzita maggioranza di centrodestra che sostiene l’azione politica ed amministrativa del sindaco pro tempore Luigi Pompilio (FI) ha perso un’altra buona occasione per non differenziare i cittadini in quelli di serie A e quelli di serie B.
Il riferimento è al primo punto dell’ordine del giorno discusso a Palazzo San Francesco: ‘modifica regolamento Tari’. La ‘sciatta’ maggioranza, o come la definirebbe qualche cronista biricchino ‘Corte dei Miracoli’, aveva intenzione, prima dell’intervento dell’opposizione, di sgravare dal pagamento dell’imposta Tari gli studenti universitari residenti fuori provincia con un minimo di residenza pari a giorni 273 e un contratto di locazione regolarmente registrato. Solo l’intervento, mirato e costruttivo, dei consiglieri dell’opposizione ha fatto si che la platea degli aventi diritto allo sgravio fosse estesa a tutti coloro che hanno residenza fuori provincia, onde evitare di pagare una doppia tassazione.
La proposta, nei fatti, ha esteso l’agevolazione anche a coloro che sono ‘ospitati’ nei college o nelle cosiddette ‘Case degli studenti’, previa presentazione di certificazione fiscale idonea per ottenere lo sgravio. La proposta della opposizione ha esteso il beneficio a tutti gli studenti con residenza fuori provincia di ogni ordine e grado.
Non solo, l’opposizione ha proposto che dello stesso beneficio potessero godere anche i lavoratori con residenza fuori provincia. Qui la discriminazione. La maggioranza di Pompilio ha, volutamente, procrastinato la proposta dell’opposizione rifugiandosi in una presunta difficoltà di stimare i possibili beneficiari.
Bocciata anche la proposta dell’opposizione riferita al secondo punto: aliquote Imu anno 2015. Come opposizione, in virtù anche di una indicazione data dal sindaco pro tempore soli due mesi fa (febbraio), ha proposto l’aliquota minima, ovvero il 4,6 per mille, da applicare sui terreni agricoli. Proposta respinta dal centrodestra che ha fissato nel 6,6 per mille l’aliquota Imu. Un solo punto in meno rispetto alla indicazione nazionale che fissa al 7,6 per mille (sino ad oggi hanno fatto pagare l’8,6 per mille) l’aliquota di riferimento in assenza di deliberati municipali.
Il centrodestra boccia anche la proposta dell’opposizione riferita al terzo punto: ‘adeguamento compenso professionale al collegio dei revisori dei Conti’. La proposta era quella di salvaguardare l’autonomia e la dignità stessa del Consiglio Comunale (ma ripetiamo oramai il centrodestra amministra l’Ente in stile commedia popolare) con una missiva indirizzata al presidente del Collegio, dopo che, lo stesso Collegio dei revisori, in toni sprezzanti e inusuali, ha intimato l’adeguamento delle spettanze (circa 20mila euro l’anno in più) in virtù di una disponibilità mostrata dallo stesso organo riferita a ‘richieste istantanee arrivate telefonicamente’. Chiaro il riferimento al mutuo per la realizzazione della fogna bianca lievitato, in poche ore, da 2 milioni di euro a 2 milioni 500mila euro. Per la serie: la programmazione non abita nel centrodestra sangiovannese. Si campa alla giornata (si pensi ai lavori di Viale Aldo Moro).
L’opposizione infine ha votato, compattamente, favorevole al ‘…progetto di ampliamento dell’I.I.S.S. Luigi Di Maggio’.
I consiglieri comunali di opposizione
Francesco BISCEGLIA
Antonio Pio CAPPUCCI
Michele CRISETTI
Carmelo CHIUMENTO
Michele GEMMA
Michele GIULIANI