Duro affondo dei consiglieri di opposizione
Anche nel Consiglio comunale di ieri sera (28 aprile) la maggioranza di centrodestra ha dato prova di sciatteria e di poca accortezza per quelli che sono i reali problemi della città, facendo prevalere, su quest’ultimi, interessi elettorali del momento ed esigenze di cordata. Tant’è che la maggioranza ha retto sino a quando vi erano accapi che interessavano i maggiori azionisti della “Palazzo San Francesco Spa” e che tutt’ora tengono in vita il sindaco pro-tempore.
I fatti. La maggioranza di centrodestra (9 consiglieri comunali, sindaco e presidente del Consiglio compresi), a seguito di diverse interrogazioni e attività di sensibilizzazione svolte dai consiglieri di opposizione, hanno, finalmente, capito come portare all’esame del Consiglio comunale la variazione al regolamento per la gestione dei pascoli demaniali per veder garantito un diritto degli allevatori sangiovannesi. La variazione è stata effettuata. Il regolamento ha previsto l’innalzamento della concessione della fida civica da uno a cinque anni, in tal modo agricoltori e allevatori potranno richiedere giusti contributi all’Unione Europea che imponeva il possesso dei terreni per almeno 5 anni continuativi, dunque poco c’azzecca la propaganda di qualche consigliere di centrodestra che erroneamente (ma oramai la sciatteria è un marchio di fabbrica) indicava e indica ancora nella variazione del regolamento “la possibilità per gli allevatori di prendere il premio AGEA”, sono discorsi distinti e separati. La maggioranza di centrodestraha mostrato tutta la sua insipienza nonché la solita improvvisazione anche sul “riconoscimento del debito fuori bilancio Daunia Ambiente Spa”. Il centrodestra ha deliberato di pagare (oltre 10mila euro) un presunto debito del Comune nei confronti di una società, la Daunia Ambiente, in fallimento prima ancora che sia stata pronunciata la sentenza da parte del Tribunale. La domanda è lecita: se in giudizio il Comune vedrà soddisfatte le proprie ragioni chi risarcirà l’Ente comunale? Una società in fallimento?
Andiamo avanti. Le declassificazioni dal patrimonio civico. Un esempio lampante della sciatteria con la quale gli assessori delegati presentano, al Consiglio comunale, le proprie proposte di deliberato: pareri favorevoli inesistenti di Commissioni consiliari e documentazione dei proponenti scaduta.
Arriviamo alla zona calda del Consiglio: il capitolato integrativo della nettezza urbana e l’approvazione del regolamento comunale della Commissione mensa. Per ordine, rifiuti. Innanzitutto il trasferimento della Lombardi Ecologia (in regime di amministrazione controllata), mediante affitto, del ramo d’azienda consistente nell’insieme di attrezzature, rapporti contrattuali (inclusi quelli di lavoro dei dipendenti assegnati ai singoli appalti) e beni immateriali riferibili all’attività di costruzione e gestione di discariche private e pubbliche, ai servizi di igiene urbana e trasporto di rifiuti solidi urbani che presentano prospettive di sostenibilità, alla ER.CAV. srl di Cellamare (Ba) che ha come capitale sociale di 10mila euro (il costo del servizio per il solo Comune di San Giovanni Rotondo è di oltre 4 milioni 300mila euro). La domanda è ovvia: chi garantisce il Comune? L’adeguamento contrattuale, del resto, prevede l’assunzione di 12 nuove unità (vedremo in che modo, ci auguriamo che l’azienda scelga indipendentemente dall’appartenenza politica) da impiegare per il servizio di igiene urbana. Una buona notizia, sempre che tutto ciò consenta ai cittadini sangiovannesi di rivedere nelle strade e nelle piazze qualche spazzino. Figure, quest’ultime, previste nei 10 mesi di sperimentazione (dovevano essere 5, sic!) che dovevano essere utilizzate per lo “spazzamento” della città. Fatto strano da quel momento gli spazzini dalle strade sono spariti e la città è sporca (è già stata e sarà ancora oggetto di discussione). Non solo, il servizio, che costerà al Comune quindi ai cittadini 425mila euro, poteva essere svolto dalla Lombardi Ecologia a costo zero considerate le tante, innumerevoli, mancanze del contratto sottoscritto con il Comune ma, anche su questo, il centrodestra ha preferito girare la testa dall’altra parte e procedere senza colpo ferire.
Infine il punto all’Ordine del Giorno relativo alla “approvazione del regolamento comunale della commissione mensa”. Su questo punto il centrodestra ha mostrato indifferenza. Tant’è che se per gli altri 8 punti discussi e puntualmente approvati sull’ultimo accapo la maggioranza di centrodestra non aveva più i numeri per portare avanti il Consiglio comunale. Capiamo il tentativo, mal riuscito, di qualche consigliere di maggioranza di scaricare la mancata approvazione del punto sui consiglieri di opposizione ma, lo stesso consigliere (molto attento ai problemi di famiglia da 4 anni), dimentica quali e di chi sono le responsabilità dei disservizi che gli alunni, le famiglie e il personale scolastico hanno dovuto subire a causa della sciatteria politica e amministrativa di questa maggioranza e di chi la rappresenta.
San Giovanni Rotondo, 29 aprile 2015
I consiglieri di opposizione
BERTANI Francesco (Gruppo Misto)
BISCEGLIA Francesco (Scelta Civica)
CAPPUCCI Antonio Pio (Agire Insieme)
CHIUMENTO Massimo (Gruppo Misto)
CRISETTI Michele (Democratici x la Città)
GEMMA Michele (Gruppo Misto)
GIULIANI Michele (Scelta Civica)
SANTORO Antonio (Partito Democratico)