L’analisi della situazione nei comuni garganici
E’ passato un anno esatto da quei terribili giorni di inizio settembre del 2014. Giorni di pioggia incessante misero in ginocchio il Gargano. Milioni di euro di danni e due vite sottratte a questa terra.
Ma ad un anno da quella tragedia cosa è cambiato sul territorio? A dir la verità alla tante parole e alle tante passerelle politiche sono seguiti pochi fatti. Irrisorie le risorse messe a disposizione dal governo nazionale per le opere di mitigazione del rischio idrogeologico. Molti lavori di consolidamento dei canali non sono stati effettuati e meno male che la stagione estiva ci ha consegnato tre mesi di caldo e bel tempo, per la gioia degli operatori turistici che hanno registrato il sold-out sul Promontorio.
A Peschici l’alveo del torrente Kalena è ancora pieno di detriti di ogni genere. Situazione analoga nel territorio di Carpino con il canale Vallicelle ancora ostruito dalla massa di fango e pietre caduta un anno fa. Ed è proprio qui che perse la vita il giovane allevatore Antonio Facenna.
Si muove qualcosa solo per il canale di Manaccora a Peschici. I lavori di consolidamento degli argini proseguono spediti e saranno ultimati prima della stagione invernale.
A San Marco in Lamis proseguono i lavori di messa in sicurezza a monte dell’abitato e a valle all’ingresso della città. Quasi ultimati i tunnel per lo smaltimento delle acque piovane. Situazione ancora critica su via Sannicandro: la strada è bloccata da ormai un anno e si è costretti ad una scomoda alternativa per arrivare dall’altro versante.
E a San Giovanni Rotondo? Nella città di San Pio la situazione è ferma al palo. Annunci su annunci sull’imminente avvio dei lavori della fogna bianca, ma ad oggi ancora nulla. Ad ogni minima pioggia la città piomba nella paura. Ricordiamo come questo argomento fu uno dei cavalli di battaglia dell’allora coalizione del Progetto per la Città: sta per finire il mandato e il centro abitato continua ad allagarsi come e più di quattro anni fa. Sarà con tutta probabilità il prossimo primo cittadino a ‘tagliare il nastro’ dell’imponente opera.
Sull’argomento è intervenuto anche l’unico consigliere regionale garganico Napoleone Cera, capogruppo dei Popolari: “Un anno fa le popolazioni del Gargano furono messe in ginocchio dalle piogge. Oggi, le frane e i canali ancora ostruiti sono ancora li. Tra qualche giorno inizierà la stagione autunnale e i comuni garganici potrebbero ancora una volta fare i conti col maltempo – continua Cera – ricordo che ancora oggi ci sono Comuni che hanno in piedi le ordinanze di sgombero per migliaia di cittadini. Non si può aspettare altro tempo! Basta con la stagione dei proclami e delle buone intenzioni”
E conclude: “Tutti sappiamo che i Comuni, come quelli del Gargano, non potranno, da soli, intervenire per far fronte a queste emergenze. L’allarme lanciato dai Sindaci non può essere un abbaio alla luna. Confido nel Presidente Emiliano in un suo pronto intervento nel riprendere le fila di un discorso perso nelle stanze della burocrazia. È impensabile che per l’inerzia della Pubblica Amministrazione, in particolar modo del Governo e della Regione, una pioggia possa mettere in pericolo la vita umana”.