Preoccupanti dati in provincia di Foggia
Istituita nel 1991 dall’International Diabetes Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Giornata Mondiale del Diabete in Italia viene organizzata dal 2002 da Diabete Italia per sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sul diabete sulla sua prevenzione e gestione.
La Giornata cade il 14 novembre di ogni anno, quest’anno gli eventi si concentrano nel week end di sabato 14 e domenica 15 novembre.
La Giornata Mondiale del Diabete è la più grande manifestazione del Volontariato in campo sanitario. In circa 500 città e cittadine d’Italia si svolgono centinaia di eventi organizzati da Associazioni di persone con diabete, Medici, infermieri, altri professionisti sanitari e persone di altre organizzazioni (Croce Rossa, Alpini, Misericordia, etc.). Tutti prestano il loro impegno come Volontari. La Giornata Mondiale del Diabete è una delle poche nel suo campo a non sollecitare contributi ma anzi a offrire gratuitamente servizi.
Durante la giornata del diabete nelle centinaia di gazebo e banchetti organizzati in tutta Italia dai Volontari sarà possibile valutare il rischio di sviluppare il diabete nei prossimi anni riempiendo un semplice questionario e ricevere depliant e materiale informativo dedicati alla prevenzione e alla corretta gestione del diabete. In oltre città si organizzami anche conferenze, eventi che invitano all’esercizio fisico e perfino serate teatrali. Lo scorso anno 400 mila persone sono state coinvolte nei 770 eventi organizzati in 440 località.
L’edizione 2015 della Giornata prevede anche una iniziativa per favorire l’accoglienza e la sicurezza dell’alunno con diabete a scuola.
I dati preoccupanti che coinvolgono la Capitanata richiamano all’appello non solo i pazienti già in cura ma tutta la popolazione perchè come spiega il dirigente medico di endocrinologia degli Ospedali Riuniti di Foggia dott.Vincenzo Nicastro: “C’è una parte della popolazione che ha il diabete ma non lo sa”. Lo specialista prosegue: “Abbiamo un triste primato perchè a fronte di un 7-8% della popolazione, del territorio nazionale, affetto da diabete di mellito tipo 2, i dati della Capitanata sono un pò più alti. Se si pensa all’età avanzata, si stima che oltre i 65-70 anni il 20% della popolazione abbia questo problema. Se pensiamo alla situazione che sta nei nostri ospedali si arriva a dei numeri sicuramente superiori che in certe situazioni arrivano al 50%. Purtroppo il diabete è anche la prima causa di amputazioni e anche la prima causa di cecità legale nell’età lavorativa. Se verso la genetica non possiamo nulla, possiamo molto agendo sugli stili di vita e limitando l’iper afflusso alimentare e soprattutto orientando verso un mangiare più sano”.