Agli operatori sanitari e cittadini serve un impegno maggiore per aumentare le possibilità di donazione e trapianto di organi nella nostra regione
Nella notte tra il 7 e l’8 agosto è stato effettuato presso l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” dell’Opera di San Pio da Pietrelcina di San Giovanni Rotondo il prelievo del fegato e dei due reni da un anziano paziente foggiano deceduto per una gravissima emorragia cerebrale. La donazione multiorgano è iniziata dopo l’accertamento della morte, avvenuta nel pomeriggio del 7 agosto, al termine del prescritto periodo di osservazione di almeno 6 ore da parte della commissione ad hoc convocata, composta dal medico Giuseppe Fasanella, dal neurologo esperto in elettroencefalografia Pietro Di Viesti e dall’anestesista rianimatore Antonio Pagano.
Per l’espianto sono intervenute due diverse equipe chirurgiche che hanno provveduto all’immediato trasferimento dell’organo presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna; i reni sono stati prelevati dai chirurghi Mario De Siati e Oscar Selvaggi per essere destinati al centro trapianti di Bari.
La donazione è stata resa possibile dal consenso dato dai familiari del donatore, fortemente motivati e convinti del valore eticamente alto di un gesto che si connota come del tutto gratuito e di puro altruismo.
Il gesto di questa famiglia, molto religiosa, fa comprendere come la donazione degli organi costituisca una forma di solidarietà del tutto nuova e ricca di valore: non un “donare” ma un “donarsi”, che vede la persona umana non solo orientata a vivere “con” gli altri, ma “per” gli altri. Il gesto come quello compiuto da questa famiglia deve far riflettere in un momento in cui è necessario, da parte di tutti noi, operatori sanitari e cittadini, un impegno maggiore per aumentare le possibilità di donazione e trapianto di organi nella nostra regione.