BaskinInsieme: a “piccoli passi” verso un’attività sportiva per tutti
Sabato 12 Dicembre a Foggia presso il centro “AS.SO.RI.” si è tenuta la conferenza stampa per inaugurare il progetto sportivo di inclusione sociale “BaskinInsieme”. Il progetto prevede la partecipazione attiva dell’Università degli Studi di Foggia (Facoltà di Scienze delle attività motorie e sportive e Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale) ed il coinvolgimento di docenti universitari di Roma per condurre una ricerca sperimentale. Al termine di questo importante percorso sportivo (e non solo…) è in programma un convegno finale per illustrare quanto emerso dalla ricerca.
Il responsabile del progetto, il sangiovannese Giovanni Minichillo, è molto determinato nel portare avanti tutte quelle idee utili e necessarie per far emergere le realtà sportive e la loro integrazione nel nostro territorio.
«Vogliamo promuovere l’attività sportiva per tutti – afferma Minichillo – dove le persone senza disabilità (con differenti livelli di abilità) e le persone con disabilità (differenti tipologie e gradi di disabilità ed abilità) possano giocare insieme in condizioni di uguaglianza, pari opportunità e partecipazione attiva.
È necessario ripensare e ristrutturare lo sport partendo dalla persona e dalle sue abilità, evitando che le stesse si debbano “adattare” allo sport preordinato.
Vogliamo contribuire in maniera significativa alla creazione di un contesto inclusivo all’interno del quale possano coesistere più diversità (non solo quelle connotate dalla disabilità), dove ognuno possa esprimere se stesso, le proprie capacità, abilità, e dove il contributo di ciascuna persona è fondamentale per raggiungere la vittoria finale. Una vittoria, questa, che fa parte di un progetto più ampio che consiste nella valorizzazione della persona, chiunque essa sia. In questo modo si può parlare di sport come mezzo di valorizzazione dove vi è l autenticità della persona.
Basta ad attività motorie e sportive dove le abilità delle persone con disabilità vengono nascoste o addirittura mai utilizzate.
Non parliamo di sport assistenzialistico, ma di un’attività sportiva fortemente dinamica, imprevedibile, entusiasmante, dove è presente competizione, agonismo e che apre nuovi orizzonti in termini di accessibilità ed utilizzabilità dello sport da parte di tutti.
Tengo a ringraziare – conclude Minichillo – l’ASSORI Onlus, i Rotary Club Foggia, i docenti universitari di Roma e Foggia, e tutti coloro che credono fortemente ed investono in questo progetto. Le cose possono cambiare, basta volerlo!!».