Niente convalida di arresto per due fratelli fermati la settimana scorsa. Stranezze della giustizia italiana
Venerdì scorso la notizia dell’arresto di due fratelli gemelli, G.L. e P.L. di 26 anni, con l’accusa di detenzione di piccole dosi di sostanze stupefacenti. Nel corso di una perquisizione presso il domicilio dei due, gli uomini del Nucleo Operativo avevano rinvenuto nel dettaglio 15 grammi di cocaina, 3 grammi di marijuana, 20 grammi di hashish ed una bustina in cellophane contenente alcuni semi di marijuana.
Non sussistendo gravi indizi di colpevolezza però il Giudice ha deciso per il rilascio immediato dei due fratelli. Motivo? Nell’abitazione in cui risiedono i due vivono anche la madre e l’altro fratello. Inoltre nella camera in uso ai due è stata rinvenuta solamente una minima parte della sostanza stupefacente, mentre la gran parte è stata recuperata in altra parte della casa. In base a questi elementi il Giudice ha ritenuto l’impossibilità di evincere il coinvolgimento di tutti o alcuni degli occupanti dell’abitazione, tantomeno quali siano gli effettivi detentori in quanto la sostanza sequestrata è stata rinvenuta in più punti dell’abitazione in cui, tutti i conviventi come normalmente avviene, avevano libero accesso.
Il Giudice ha ritenuto quindi che, allo stato delle indagini, non si può giungere a stabilire le singole responsabilità tali da giustificare l’adozione di una misura cautelare personale.
I due fratelli, G.L. e P.L., gemelli 26enni difesi dagli avvocati Leonardo Maruzzi e Emiliano D’Onofrio, sono stati subito rilasciati.