“Vogliamo uno strumento che rappresenti orgogliosa eredità per le generazioni future”
Come anticipato con documento stampa del 23-02-2016, a nostro avviso l’attuale amministrazione comunale, ha proposto una poco credibile “Ripresa delle attività partecipative” per la formazione del Piano Urbanistico generale, limitata a soli quindici giorni.
Il Movimento 5 Stelle di San Giovanni Rotondo chiede a gran voce il prolungamento di tale fase partecipativa poiché ritiene necessario coinvolgere in modo attivo tutti i cittadini, associazioni, categorie imprenditoriali e partiti politici affinché lo strumento PUG che sarà adottato e in seguito approvato dal Consiglio Comunale sia riferimento inequivocabile per la crescita della nostra città.
Ad ogni modo, premesso che le relazioni/rapporti di accompagnamento alle modificate tavole grafiche del PUG, presentate in occasione della seconda Conferenza di Copianificazione del 27 gennaio 2016, in alcune parti non sono state modificate rispetto all’originale DPP per cui nella sede suddetta sono stati proposti degli elaborati grafici non supportati da un’aggiornata relazione e da legende a lato non esaustive per comprendere le zone identificate sulle mappe (ad esempio nel PUG Programmatico foglio PUG_P5 alcune zone della mappa non hanno la corrispondente legenda o sono errate come ad esempio la destinazione del “Parcheggio Pozzo Cavo”), di seguito sono riportati alcuni suggerimenti e osservazioni di carattere generale con l’intento di dare un contributo alla stesura definitiva dello strumento che deve rappresentare il motore per la crescita futura della nostra città.
Osservazioni, proposte/suggerimenti
1 – Centro storico
Si osserva, con riferimento alla parte originaria realizzata prima del 1889, che nessun intervento significativo è stato previsto per la valorizzazione, l’integrazione alla città e per il coinvolgimento del centro storico nei percorsi di pellegrinaggio e/o turistici.
Si propone l’individuazione di un parcheggio nella zona centro storico da individuare in zona Via Crisetti finalizzato alle operazioni di carico e scarico dei visitatori confermando la sistemazione degli autopullman a deposito presso l’attuale parcheggio Pozzocavo.
Si propone, inoltre, di prevedere un “terrazzamento panoramico” necessario per migliorare la vivibilità dei residenti del centro storico da posizionarsi a ridosso (lato ovest) della zona alta di Corso Matteotti.
2 – Piste ciclabili
Si osserva che la pista ciclabile di collegamento tra il centro storico “largo delle Monache” e Casa Sollievo della Sofferenza è un falso ideologico e materiale in atto pubblico nel momento in cui si dichiara “Percorso ciclabile su viabilità rurale a bassa e bassissima intensità di traffico”; tale percorso situato a nord dell’abitato che si sviluppa dalla zona bacino costa fino alle nuove opere della Casa Sollievo della Sofferenza è del tutto inesistente oltre il primo tratto (zona Costa) che utilizza la viabilità detta della “Crocicchia” rappresentante, quest’ultima, un’esigua parte di circa 10%, dell’intero tracciato che rimane un’opera di incredibile impatto idrogeologico, paesistico e paesaggistico, che andrebbe a modificare il regolare deflusso delle acque (cfr “RAPPORTO UNICO” pag. 16 – versanti con acclività elevata compresa fra il 20% e il 30%, sub a, “Non sono consentite alterazioni degli equilibri idrogeologici o dell’assetto morfologico generale del versante). La larghezza minima della pista sarebbe di 2,5 metri (rif. DM557/99) e su alcuni tratti la realizzazione di tale carreggiata è difficoltosa e ostacolata anche dalle pendenze presenti sul fianco della collina.
Si precisa l’insuperabilità dei vincoli rappresentati dai valloni detti della “Coppola” e di “Scurcia”, ultimamente interessati da fenomeni idrici rilevanti e interamente rimboschiti e privi di qualsiasi attraversamento di percorsi tratturali, date anche le pendenze importanti presenti sull’ipotetico tracciato, che altro non è che la famosa “Circonvallazione Nord”, oggetto di diverse bocciature.
Si propone di non realizzarla perché potrebbe essere un subdolo intervento che successivamente si trasformerebbe in una vera e propri panoramica a senso unico già prevista in passato e finalizzata a manovre speculative future. Inoltre, non è da sottovalutare l’aspetto economico relativo ai costi di realizzazione legati alle opere idrauliche e di stabilità del pendio, opere (muri in c.a., cunette, gabbioni, …) necessarie tenuto conto dell’attraversamento di n.2 valli. Il tutto per salvaguardare l’abitato a valle dalle acque di dilavamento. Non trascurabili sono anche i costi di manutenzione delle cunette e dei canali di scolo in occasione di eventi meteorici.
Ribadiamo che è necessario valutare in modo opportuno quanto rilevato poiché è opinione comune che le piste ciclabili sono più economiche e di pubblica utilità se realizzate in pianura.
3 – Parcheggio ‘Casa Sollievo della Sofferenza’
Si osserva (Vedi file PUG_P5 Programmatico), con riferimento alla nuova strada di accesso e al parcheggio a servizio dell’ospedale ‘Casa sollievo della sofferenza’ ubicato a Nord Est della struttura ospedaliera che attualmente, è prevista la realizzazione di enormi sbancamenti con conseguente rischio idrogeologico, aumento dei volumi delle acque in deflusso verso valle. Si osserva, inoltre, la presenza nelle immediate vicinanze della frana in atto dall’evento meteorico del sett. 2014 a nord est della zona identificata per lo sbancamento, per altro a forte rischio idrogeologico e persistente in prevalenza sul punto apicale della nota faglia sismica conosciuta come impeditiva di qualsiasi intervento; “La zona ricade in corrispondenza di un allineamento tettonico principale est-ovest che ha provocato una considerevole fratturazione e disturbo del substrato roccioso coinvolto, generando rigetti locali considerevoli.
Ritenendo irrealizzabile l’intero intervento “Nuova strada di accesso e del parcheggio”, anche e principalmente per le note pronunce negative già incartate dallo stesso progetto presentato in passato, sia dall’urbanistica regionale che dagli organi statali preposti alla sicurezza e alla tutela dell’ambiente e del territorio; pronunce di fatto e di diritto comunque esistenti su tale vicenda e stranamente del tutto ignorate nella nuova proposizione ancorché identica a quella precedente.
Si propone, in alternativa, di individuare un accesso diversificato dal lato sud della struttura per limitare il consumo del territorio dell’ipotetica nuova strada, già rimboschita e successivamente percorsa da fenomeni di incendi. Quindi l’accesso proposto da sud circoscrive l’attuale struttura passando sulla viabilità interna esistente, portando ad una rimodulazione di alcuni volumi di arredo esterni esistenti non funzionali, il tutto per non incrementare la superficie impermeabile e non vincolare la realizzazione del parcheggio alla tempistica relativa alla costruzione delle opere di difesa idraulica previste per salvaguardare l’abitato di San Giovanni Rotondo.
4 – “Campagne urbanizzate da recuperare” (PUG Strutturale Rif. File PUG_P3 e PUG Programmatico Rif. File PUG_P5)
Con riferimento alle zone identificate come “campagne urbanizzate da recuperare” e alla relazione a corredo del PUG: “RAPPORTO UNICO” al paragrafo “Contesto rurale e di rifondazione delle relazioni città-campagna” nella quale si esprime il concetto di “presenza di organismi edilizi sparsi prevalentemente realizzati, negli ultimi decenni, in difformità o deroga alle previsioni urbanistiche vigenti, dalla presenza di alcune dotazioni infrastrutturali” si osserva che trattasi di costruzioni abusive condonate o parzialmente condonate nel corso del tempo per le quali si chiede in tal modo alla collettività di assumersi il costo delle opere di urbanizzazione su tali zone che sono frammentate, disperse con scarsa possibilità di essere considerate ammissibili al contesto urbano sulla base di un principio urbanistico d’interesse generale e non particolare.
Si osserva, inoltre, l’eccessiva frammentazione e distanza dall’attuale perimetro urbano delle aree individuate intercluse, riportate nel contesto rurale di rifondazione delle relazioni città – campagna (aree di ambito di recupero e ristrutturazione degli insediamenti esistenti), con conseguenti costi elevati di fornitura di servizi e opere di urbanizzazione;
Si propone in alternativa, di ridurre le zone di recupero a “poche maglie”, regolari, di larghezza uniforme e non lontane dalle attuali opere di urbanizzazione presenti in corrispondenza del perimetro urbano.
5 – Ex Zona PIP” (PUG Programmatico Rif. File PUG_P5)
Si osserva che la ridefinizione della zona PIP nell’attuale PUG si presta alle seguenti considerazioni:
- Non tutta la superficie già destinata a zona PIP nella vigente variante a PRG è stata inclusa nella zona identificata come “campagna urbanizzata da recuperare” vedi PUG_P5 Programmatico;
- Non si è tenuto conto di tutti i versamenti dei proprietari, imposte ICI dal 1992 e IMU dal 2012, per un importo totale di circa 500.000,00 euro oltre a quelli versati dai proprietari alle Agenzie delle Entrate per spese di Registro di tutti gli atti di trasferimento (compravendita, successioni ecc..); in tal modo risultano penalizzati i proprietari delle aree che precedentemente individuate come zona PIP attualmente vengono ridefinite come zona agricola;
In alternativa,
- Si propone di tipizzare tali aree come “Contesto rurale e di rifondazione delle relazioni città-campagna” e individuare tali aree come prioritarie per la realizzazione di opere di urbanizzazione per criteri di prossimità all’area già urbanizzata rispetto alle aree “campagne urbanizzate da recuperare” precedentemente oggetto di nostre osservazioni riportate al punto 4.
- Si propone di urbanizzare anche le aree demaniali comprese nell’originaria zona PIP (mq 29.308) perché adiacenti a quelle private e possibile ambito di trasformazione che garantirebbe “Libertà perequative” da parte delle Amministrazioni comunali future.
6 – Ambiti perequativi (cfr pag 69 “RAPPORTO UNICO”)
Si osserva con riferimento alla zona di Corso Roma angolo Via Alberti la presenza di una zona d’interesse pubblico.
Si propone, di prevedere, oltre alle cinque zone comprese nel centro abitato, anche la zona suindicata nelle zone perequative per permettere la realizzazione di una rotatoria dignitosa e una zona verde e/o parcheggi; in particolare si propone di estendere la zona perequativa dell’altro lato di Corso Roma fino a includere la detta zona di Corso Roma angolo Via Alberti.
7 – Pagliari (cfr pag 41 “RAPPORTO UNICO”)
Si osserva che per i “pagliari” esistenti sono previsti interventi una tantum di restauro conservativo … “ con eventuale inserimento di servizi igienici, sanitari e vano cucina all’interno delle strutture esistenti compatibilmente alle dimensioni del manufatto e nel rispetto delle particolari soluzioni tipologiche o in alternativa eventuale aggiunta di volumi tecnici integrativi secondo le seguenti modalità: l’inserimento dei nuovi volumi tecnici nel lotto dovrà essere esaminato, caso per caso, con particolare attenzione rispetto alla disposizione del manufatto originale. Tutti “interventi e attività” che minano il valore ambientale, storico, paesaggistico degli attuali “pagliari” e di discrezionalità che da tempo hanno creato non pochi problemi alle dirigenze per intromissioni politiche non sempre nell’interesse pubblico.
Si propone, in alternativa, di prevedere convenzioni che a fronte di garanzie di manutenzione, accessibilità e visitabilità prevedano delle premialita’ volumetriche distanti dai preesistenti pagliari (all’interno del lotto di terreno o altrove se in contrasto con l’esistente).
8 – Conclusioni
Da un’analisi degli elaborati proposti in sede di copianificazione, in base alle osservazioni brevemente sopra sposte è evidente che quanto proposto non dà un’idea precisa del disegno della città che si vuole proporre nell’immediato futuro. In particolare ci sono troppe inesattezze, ambiguità, assenza di precisi obiettivi e purtroppo il lavoro si presta a interpretazioni future non univoche.
La nostra città da tempo mortificata dal cemento, da interessi personali, dall’assenza di pianificazione, programmazione e vigilanza necessita di uno strumento come già esposto di “riferimento inequivocabile per la crescita della nostra città”.
Ci rimettiamo all’onestà intellettuale dei tecnici progettisti del Piano Urbanistico affinché non siano strumento di amministratori che vedono il PUG come uno strumento da utilizzare e sventolare in campagna elettorale, pregno di interessi trasversali, denotanti alleanze innaturali finalizzate alla spartizione del territorio a danno della vivibilità e fruibilità del sistema città in danno dei cittadini, in assoluta controtendenza con l’orientamento urbanistico, ormai diffuso, del risparmio del territorio e della ristrutturazione e recupero dell’esistente, già ampiamente compromesso da scelte nefaste del passato.
Il nostro invito agli attuali amministratori è a leggersi attentamente il PUG, inteso come relazioni ed elaborati grafici, che presentano molte ed incresciose strane situazioni ed anche perché non succeda come in passato, in occasione dell’approvazione di “Regolamenti” in cui capita spesso che l’assise approvi documenti generati con il “famoso” sistema del “copia e incolla”.
Vogliamo uno strumento che rappresenti orgogliosa eredità per le generazioni future e orgoglioso traguardo per le attuali generazioni.
San Giovanni Rotondo 5 Stelle