Pubblicati i risultati di uno studio osservazionale FADOI
Più del 40% dei pazienti ricoverati nelle unità di Medicina Interna italiane ha già avuto episodi cardiovascolari importanti come un infarto o un ictus. Nonostante ciò la consapevolezza del rischio a cui vanno incontro resta molto bassa e più della metà di loro mostrano un’insufficiente aderenza alla terapia. Inoltre non tengono sotto controllo diabete, ipertensione, colesterolo e trigliceridi, i fattori di rischio più importanti per le patologie cardiovascolari.
Sono i risultati di un recente studio osservazionale commissionato dalla F.A.D.O.I., Federazione delle Associazioni Dirigenti Medici Internisti, a tutti i coordinatori Regionali. Allo studio hanno collaborato anche Antonio Greco, presidente FADOI Puglia e primario dell’unità di Geriatria e Salvatore De Cosmo, primario dell’unità di Medicina Interna di Casa Sollievo.
Spesso si tratta di pazienti anziani, portatori di malattie croniche multiple e che beneficiano di un numero elevato di prescrizioni per limitare diabete, ipertensione, colesterolo e trigliceridi: l’80% di loro utilizza anti-ipertensivi, il 48% è in trattamento con insulina o antidiabetici orali, il 58% con statine o altri antidislipidemici, il 76% con antipiastrinici, il 29,8% con anticoagulanti orali o parenterali, il 20,9% con ipouricemizzanti. Solo il 14,3% segue un regime dietetico strutturato.
É necessario ribadire con forza la necessità della prevenzione, cercando di armonizzare la prevenzione cardiovascolare con il resto delle cure e fornendo molta attenzione alle connessioni tra le varie terapie e patologie. La chiave è sia la consapevolezza del medico sia quella del paziente: il primo deve conoscere a fondo l’interazione tra patologie cardiovascolari e di medicina interna, il secondo deve essere informato sul ruolo della prevenzione.
A tal proposito la FADOI ha pubblicato un volume sulla prevenzione cardiovascolare secondaria, considerando i diversi fattori di rischio dell’ipertensione, diabete, dislipidemia, obesità e sovrappeso nei vari distretti corporei di cuore, cervello, reni e arti inferiori. Dal volume sono state infineestrapolate delle indicazioni terapeutiche distribuite a tutti gli associati.
La F.A.D.O.I., attiva da più di 20 anni, ha 3.000 iscritti e promuove lo sviluppo delle conoscenze medico-scientifiche, contribuendo allo sviluppo della ricerca clinica, di attività di formazione e aggiornamento e di iniziative di educazione sanitaria nel campo delle malattie di interesse per la Medicina Interna.