INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO COSTANZO CASCAVILLA
Costanzo Cascavilla cosa l’ha portata a scendere in campo in questa competizione?
La voglia di fare qualcosa per San Giovanni Rotondo. La scelta finale è stata determinata anche per il modo in cui all’interno della coalizione del Partito Democratico si è venuta configurando la candidatura del mio avversario. Una candidatura, la mia, che nasce da una situazione contingente in cui versa la politica a San Giovanni. Ritengo di avere idee innovative, per questo ho dato la mia disponibilità senza alcun ripensamento e penso di poter essere un valore aggiunto per questa città.
Non le fa paura, tra virgolette, essere a capo di una coalizione composta da forze politiche trasversali che in questi anni hanno sempre vissuto repentini sbalzi di umore, da un punto di vista politico, fatto confermato anche dai rapporti non proprio idilliaci tra alcuni candidati della sua coalizione?
Devo essere sincero, a me non spaventa nulla e non ho paura di nulla perché prima di tutto vengono le idee che stiamo portando avanti, che vengono desunte da un confronto quotidiano con la città. Lo stare in mezzo alla gente produce idee. In questa campagna elettorale tutti i sangiovannesi hanno potuto vedere la nostra linea di condotta che, fatta eccezione per un momento all’interno dell’ultimo consiglio comunale per il quale il sottoscritto non c’entra assolutamente nulla, ha avuto una direzione ben precisa dal candidato sindaco. Le nostre forze politiche appartengono a diverse aree, per quanto si possano definire ideologiche. Non c’è confusione questo l’ho chiarito già sui palchi. La nostra è una coalizione di programma: su quello ci confrontiamo e lo portiamo avanti. Quando si parla di cose concrete, ammesso e non concesso che le ideologie esistano ancora, quello che conta è quello che si vuol fare per la città. Abbiamo messo le nostre facce, tutti possono vedere a “chia so figghje”, nella massima trasparenza.
Lei è stato definito il sindaco smart. Ma è possibile portare questa concezione di città in un paese attanagliato ancora da mille problemi?
Non so perché qualcuno insiste nel dire che le città smart non esistono o non si possono fare. L’unica vera città smart si trova in Arabia. Il discorso smart fa parte del DNA di una persona: significa avere capacità di innovazione, dialogo, applicare modalità di lavoro nuove, progetti sui quali la tecnologia riveste un ruolo di primo piano, questioni che attengono al nuovo modo di concepire. Se restiamo al web siamo indietro: il web è arrivato alla versione 3.0, se non andiamo avanti saremo sopraffatti dagli eventi. San Giovanni oggi non è assolutamente smart ma se noi non avviamo un percorso non arriveremo mai. Dobbiamo iniziare a scalare la montagna, guardare al futuro. Poi mi chiedo se l’associazione dei comuni italiani istituisce l’osservatorio Smart Cities qualcosa vorrà pur dire. Vogliamo andare in questa direzione o no? Anche la nostra campagna elettorale è smart, basta vedere l’ottimizzazione del nostro sito web. Ogni giorno la gente deve sapere il sindaco e l’amministrazione cosa fanno. La nostra concezione è questa, bisogna solo partire.
Come intendete coinvolgere i cittadini, come volete mettere in pratica la cosiddetta democrazia partecipata?
La democrazia partecipata si mette in moto con due passaggi molto semplici: la trasparenza e la possibilità attraverso le nuove tecnologie di raggiungere più persone possibili. La nostra azione amministrativa andrà in questo senso: se non abbiamo nulla da nascondere non avremo nulla da temere. Tra l’altro basta solamente seguire le norme in materia dando quel ‘quid smart’ in più. Poi saranno importanti le consulte che saranno dirette e presiedute direttamente dal sindaco e dai consiglieri: le consulte saranno il momento in cui i soggetti porteranno le loro istanze da discutere, come stiamo facendo in questa campagna elettorale che comunque vada resterà per me una esperienza bellissima. Solo con questo modo di fare, con il confronto, potremo trovare le soluzioni ottimali ai problemi del nostro paese.
Le urgenze da risolvere nel primo anno di governo?
Sto riscontrando diverse urgenze. Tra le principali la questione dei piani particolareggiati, da affrontare in modo determinato. Se non si risolvono queste questioni la città sarà sempre in una situazione di poca vivibilità sia per i residenti sia per i turisti. A questo si lega la questione rifiuti: qui insistono molteplici normative. Innanzitutto va affrontata la questione dell’Aro e bisognerà capire cosa fare quando scadrà tra un anno questo appalto ponte. La gestione rifiuti va pensata in un ciclo integrato. Dobbiamo dotarci di un’area tecnologica dove trattare una parte di rifiuti, impianti a basso impatto ambientale e non invasivi per risolvere un po’ di problemi. Differenziare il più possibile e rendere partecipi le fasce deboli della popolazione. Questo è un concetto smart e ci sono su questo argomento tante idee da mettere in pratica. Anche altre questioni: turismo, cultura e soprattutto centro storico vanno affrontate in modo innovativo. Bisogna intercettare giovani che vogliano investire attraverso l’alienazione dei beni immobiliari. Anche qui abbiamo idee smart. Infine la questione lavoro, per la quale stiamo lanciando una campagna di raccolta fondi per iniziare lo start-up del laboratorio di co-working. Questo è il futuro, per questo vogliamo dare una mano ai nostri giovani. In ultimo, e questo è un impegno personale che prendo, realizzare i bagni pubblici per gli anziani.
Come intende comporre la sua giunta?
Su questo ho le idee chiare: deve essere fatta da persone che incarnino il programma. Potranno essere tecnici, politici, un mix. Sicuramente vedremo tante donne, non solo una quota rosa anche perché abbiamo candidate di altissimo livello, anche più dei maschietti. Dal primo giorno a Palazzo di Città ci metteremo al lavoro. Di sicuro non passeranno i mesi prima di vedere la prima giunta come avvenuto in passato. Tutte queste tarantelle non mi interessano e non credo che interessino i cittadini. Bisogna risollevare un paese e bisogna farlo in fretta. Il tutto nel rispetto della legalità che non deve essere vista come una conquista ma come il punto di partenza dell’azione amministrativa.
Perché il 5 giugno i sangiovannesi dovrebbero scegliere Cascavilla?
Perché credo che abbiamo il programma più coerente, più integrato, più smart. Un programma che guarda a tutti i settori e a tutte le fasce. Un programma che comunque sta evolvendo col contributo dei cittadini per questo sono tranquillo di poter dare il mio contributo assieme a tutti gli uomini e le donne della nostra coalizione. Ci sono tutti gli ingredienti per scegliere noi. Gli elogi non ci piacciono: lavoriamo in maniera trasparente, tranquilla e soprattutto con competenza.