In Casa Sollievo un convegno di genetica medica per ricordare Leopoldo Zelante
Saranno più di 30 i relatori tra docenti, medici e biologi, provenienti da tutta Italia, a ricordare in un convegno – venerdì 17 e sabato 18 giugno nella sala convegni dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza – la figura di Leopoldo Zelante, per molti anni medico responsabile dell’Unità di Genetica Medica dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo, venuto a mancare dopo una lunga malattia nel dicembre scorso.
Il convegno, intitolato “La genetica dalla ricerca alla pratica clinica”, vedrà alternarsi al tavolo dei relatori anche i colleghi, medici e biologi, che hanno lavorato fianco a fianco con lui in più di 40 anni di servizio. Tra questi il professor Paolo Gasparini dell’Università di Trieste che, assieme al dottor Zelante, avviò in Casa Sollievo le prime attività di ricerca in genetica.
Tre le sessioni che ripercorreranno per intero la sua carriera: “Leopoldo e la ricerca, gli inizi”, “Leopoldo e le nuove frontiere della genetica” e “Leopoldo e la clinica”.
Numerosi gli argomenti di discussione: ipoacusie ereditarie; anemia di Fanconi; patologie del globulo rosso; cistinuria; sindrome di Kabubi; malattie rare; sindromi da microdelezione/microduplicazione; sindrome di Cornelia de Lange; sindrome di Noonan.
Si parlerà anche di genetica clinica, diagnosi non invasive, tecnologia e consulenza genetica. In programma anche tre letture magistrali dedicate alla riproduzione maschile, alla genetica clinica e alla relazione tra genetica ed etica.
In chiusura, la famiglia di Leopoldo Zelante consegnerà il premio MAGI-onlus ad un giovane genetista clinico che si è contraddistinto nel corso del 2015.
Dopo la laura in medicina e chirurgia presso l’Università di Siena nel 1973, il dottor Zelante si specializzò in clinica pediatrica presso la stessa Università nel 1976 e in genetica medica presso l’Università La Sapienza di Roma nel 1980.
Ha iniziato a lavorare in Casa Sollievo dal marzo 1974, prima come medico di pronto soccorso, quindi come pediatra, neonatologo e, a partire dal 1985, come genetista medico.
É stato docente di Malattie Infettive, Educazione Sanitaria e Genetica Medica presso la Scuola Infermieri e Ostetricia dell’Ospedale e ha svolto attività di ricerca su alcune malattie monogeniche. In particolare, il gruppo con cui ha lavorato ha contribuito in maniera determinante alla scoperta di alcuni geni come la cistinuria, iperferritinemia-cataratta, anemia di Fanconi e sordità ereditarie. É stato coautore di oltre cento pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.
Dotato di una fede profonda e incrollabile, si occupò per molti anni di consulenza genetica e attività preventiva, dove prestò assistenza medica e conforto umano a moltissime coppie. «Di fronte alla nascita di un bambino con difetti congeniti – diceva sempre Zelante – il genetista ha il compito istituzionale della presa in carico del soggetto ammalato e della sua famiglia, per un percorso terapeutico ed assistenziale che abbia come obiettivo l’inserimento nella normalità del soggetto con difetti congeniti. La normalità, infatti, comprende la presenza simultanea di soggetti sani e di soggetti ammalati. Aiutare il soggetto ammalato a vivere la normalità, dal mio punto di vista, è l’ideale terapeutico della medicina».