"E un dirigente ha cercato di strangolare un arbitro"
tratto da “la Repubblica BARI” del 18/01/07
"Lavoro" e… anche bugie di Vito Tisci, Presidente FIGC regionale
“Calcio violento, allarme stadi”
di Enzo Tamborra
Comunicati che sembrano bollettini di guerra, sanzioni che non scoraggiano i violenti che bazzicano i campi di provincia: il calcio dilettantistico pugliese e anche quello giovanile sono sempre più vittime di un fenomeno dilagante e assolutamente pericoloso. Domenica scorsa, secondo la denuncia di un allenatore, in una gara del campionato Allievi a San Nicandro, nel Foggiano, un suo collega avrebbe colpito con violenza uno dei suoi ragazzi. A Rutigliano il derby tra Sport Centre e Pro Gioventù Noicattaro è stato addirittura sospeso per rissa: entrambe le squadre avranno partita persa e le sanzioni saranno severissime. Ma il pugno duro della giustizia sportiva non sembra in grado di fermare gli hooligan di provincia.
«La scorsa settimana sono state inflitte complessivamente 16 giornate di squalifica del campo. Sono da 24 anni nel settore dilettantistico, ma non avevo mai visto nulla del genere», è l´amaro commento di Vito Tisci, numero uno del calcio dilettantistico pugliese.
«Eppure la giustizia sportiva non è tenera con chi sbaglia. Ma evidentemente ci vuole ben altro per scoraggiare i violenti. Io sto lavorando molto per ricordare quelle che dovrebbero essere le radici del nostro calcio. Ma il malessere è profondo, a volte ti cadono le braccia. Ed è triste pensare che a volte a dare il cattivo esempio siano proprio i dirigenti: la scorsa settimana un dirigente di una società di San Giovanni Rotondo ha tentato di strangolare l´arbitro. Nel derby fra Molfetta e Bisceglie c´è stata guerriglia allo stato puro. I provvedimenti sono stati severi: due gare a porte chiuse per i padroni di casa e quattro per gli ospiti. Dovrebbe servire di lezione, ma anche nell´ultimo turno di campionato non sono mancati episodi intollerabili».
Anche domenica scorsa si sono registrati incidenti: quelli più gravi a Fragagnano, dove i tifosi di casa hanno lanciato in campo bottiglie e altri oggetti. Di seguito alcune persone hanno accerchiato l´arbitro, che è stato colpito con un calcio: il terreno di gioco è stato squalificato per un turno. Intemperanze anche sul campo neutro di Mola, dove tifosi della Japigia sono arrivati a bagnare con acqua i giocatori avversari costringendo l´arbitro a ritardare l´ingresso delle squadre in campo. Multa anche alla Virtus Casarano: nonostante la gara fosse a porte chiuse, sugli spalti c´erano una decina di tifosi che hanno provocato problemi. Ammende anche ad Atletico Mola, Fortis Trani e Stella Carosino. Storie che si ripetono nonostante il tentativo di voltare pagina.
«Credo che in alcuni casi ci sia anche un problema legato alla sicurezza negli stadi: a volte i tifosi arrivano troppo facilmente al terreno di gioco e agli spogliatoi», conclude Tisci. «Ho più volte chiesto a vari sindaci di intervenire sulle strutture sportive, ma le risposte sono state inadeguate. Molti campi sono ai limiti dell´inagibilità, bisogna intervenire. Certo è che qualcosa deve cambiare: a volte i nostri comunicati sembrano davvero bollettini di guerra. È assurdo per tornei che dovrebbero racchiudere ben altri messaggi».
(“la Repubblica BARI”- 18 gennaio 2007)
La violenza, ovviamente è scontato, è da bandire ma, o il sig. Tisci o l’arbitro ragazzino arrogante e con la puzza sotto il naso, è un gran bugiardo. Far passare una notizia a livello nazionale che un dirigente del Sant’Onofrio ha tentato di strangolare il “sig.” Pansini Emanuele da Bari senza che sia vero è lesivo della dignità della società e della città di San Giovanni Rotondo. Una querela verso lo stesso Tisci ed indirettamente verso chi ha pubblicato la falsità (per responsabilità in solido) è il minimo che il Sant’Onofrio possa fare.
Il sig. Tisci che dichiara di lavorare tanto per far crescere il calcio in Puglia potrebbe lavorare e pensare seriamente, una buona volta, iniziando dal trovare sistemi che possano dare più tutela alle società spesso penalizzate e costrette a subire i “danni” causati ogni domenica dai tanti inesperti ragazzini col fischietto.
Decisioni errate spesso causate dalla mediocrità di questi ragazzini col fischietto vanno a vanificare gli impegni finanziari delle società che impiegano parecchie decine di migliaia di euro (se non centinaia) l’anno.
Per tutto ciò il sig. Tisci dovrebbe lavorare seriamente magari inviando commissari in ogni campo ed ad ogni partita perché se i ragazzini col fischietto sbagliano è giusto che paghino; ancora, poter prevedere la presenza degli assistenti arbitrali anche in 1ª, 2ª e3ª categoria. Sicuramente le società farebbero volentieri un ulteriore sacrificio economico per garantirsi tale servizio.
Senza interventi straordinari omini come Pansini Emanuele da Bari non solo continueranno a far danni ma saranno addirittura promossi per abnegazione e coraggio in virtù delle falsità dichiarate nel referto che, pur evidenti, nessuno ha mezzi, oggi, per sconfessarle.
E’ inutile, allora, continuare a far sopravvivere il calcio minore se non si hanno mezzi e sistemi per gestire la regolarità dei campionati e la salvaguardia degli interessi di tutte le parti.
g.p.