Pio Luigi e Benedetta Miscio offrono i loro risparmi per acquistare il prezioso reperto
Ha riscosso grande successo la colletta avviata sui social per riportare a casa la preziosa Stele Daunia, messa in vendita su un famoso sito di aste on-line. La prontezza e la generosità dei cittadini della provincia di Foggia hanno fatto in modo di raccogliere la somma necessaria per riportare in Capitanata il prestigioso reperto dall’altissimo valore storico.
Un curioso aneddoto ha reso questa bella storia ancora più ricca di significato. Due ragazzi sangiovannesi Luigi Pio e Benedetta Miscio, rispettivamente di 11 e 9 anni, figli di papà Francesco Pio (il primo a segnalare sui social la vendita del reperto a Londra), hanno voluto destinare tutti i loro risparmi, circa 100 euro, per contribuire all’acquisto della Stele. I ragazzi sono molto appassionati di storia e archeologia. “Pio Luigi ha una particolare passione per la storia medievale, che trasmette alla sorellina – ha scritto in un lungo post di ringraziamento su Facebook l’ex rettore dell’Università di Foggia il professor Giuliani Volpe, tra i promotori della raccolta fondi e oggi presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici e presidente della Fondazione Apulia Felix.
“Sono i più giovani ‘mecenati’ di questa bella vicenda e in proporzione anche i più generosi. Anche solo questo episodio dimostra che è stata una buona decisione quella di lanciare la sottoscrizione e di tentare il recupero della stele.
Ora spetterà anche a Pio Luigi e a Benedetta contribuire alla decisione su come e dove esporre la ‘loro’ stele e saranno anche loro, con la stele, ambasciatori della promozione della storia della Daunia e della educazione al patrimonio culturale e della sensibilizzazione contro lo scavo clandestino e il commercio illegale di beni archeologici”.
Un bellissimo esempio da parte di due ragazzi che nonostante la giovanissima età hanno dimostrato una maturità d’altri tempi e un amore sviscerato per la propria terra e la sua storia.
La raccolta fondi intanto è arrivata a quota 2.643 euro. Nel frattempo la Fondazione Apulia Felix ha proceduto a saldare la fattura relativa a tutti i costi, compresi quelli di spedizione, per un costo complessivo di 4.440 euro.