La calda estate dello sperone d’Italia
Si dice che in Capitanata la mafia non esista, ma si sente quando gli spari delle calibro 9 rompono il silenzio per ammazzare le persone. Anche d’estate.
Immaginate nel bel mezzo della notte il boato dello scoppio di una bomba carta che interrompe la serenità del vostro sonno.
Immaginate di portare i vostri figli a scuola con un nodo alla gola, perché minacciati di morte.
Immaginate di non dormire per giorni, di avere il vostro vicino morto. Vostra sorella, qualche figlio, un nonno.
Immaginate di trovarvi in casa un capo clan dell’esercito della mafia garganica, perché avete una casa “strategica”.
Immaginate di dover “convivere” con loro in casa, con i loro fucili, con i loro gesti, con gli insulti, con i boati, con un cecchino appostato all’ultima finestra in alto, dove magari avevi messo un po’ di basilico.
Immaginate di sapere nome e cognome della testa che salterà, per un proiettile precisissimo partito proprio dalla vostra finestra occupata.
Immaginate il nostro paese, il Gargano, lo stivale: immaginatelo bruciato, rosicchiato passo passo.
Immaginate di vagare senza salvezza, con le minacce poggiati sulla testa e i piedi stanchi.
Immaginate i locali, i bar, le osterie che ti ospitano e che poi dovrai lasciare per nuove sanguinose sparatorie.
Immaginate anche solo un decimo di tutto ciò e sarete in una qualsiasi città della Capitanata.
Immaginate quanti morti per colpa della mafia. Quante famiglie che hanno perso mariti, figli, fratelli, amici per colpa della mafia.
La mafia ha rovinato e rovina, ancora oggi, tantissime famiglie, rovina le vite dei familiari dei mafiosi, ma soprattutto rovina le vite di quei poliziotti che giorno dopo giorno la combattono, privando loro stessi e la loro famiglia di ferie, di domeniche, di vacanze, di affetto.
Se non siete capaci di immaginarlo, se il vostro solo problema sono le foto dei corpi insanguinati coperti da lenzuola bianche che scombussolano la vostra pausa pranzo: state lontani da noi, da chi non dorme la notte per una Capitanata giusta e per un Gargano che ha in casa.
State lontani, pensate ai vostri sonni tranquilli e lasciateci nella nostra speranza di un Gargano migliore.
Berto Dragano