Relazione illustrativa
Le vicissitudini del “Consorzio per l’Integrazione e l’Inclusione dei Servizi Sociali” dell’Ambito Territoriale di San Marco in Lamis
Per comprendere la vicenda in oggetto occorre rammentare, pur nella necessaria sintesi, l’antefatto, un excursus degli episodi salienti che hanno contrassegnato la vita dei Servizi sociali ancor prima della nascita di questo Consorzio avvenuta il 15 aprile 2016 .
ANTEFATTO
Come è noto, le funzioni pubblicistiche dei Servizi Sociali sono demandate in primis ai Sindaci ed ai Consigli Comunali per legge.
La normativa vigente ha stabilito – per un migliore assetto organizzativo e funzionale – che le funzioni ed i compiti di gestione dei Servizi Sociali siano effettuati congiuntamente da più Comuni, e, precisamente dai Comuni che fanno parte dell’ambito territoriale socio-sanitario; nel nostro caso, l’ambito territoriale ASL è costituito dai Comuni di San Marco in Lamis – San Giovanni Rotondo – San Nicandro Garganico e Rignano Garganico.
Prima della costituzione del Consorzio, i quattro Comuni hanno gestito in forma associata i predetti Servizi Sociali, con sede in San Marco in Lamis, Comune al quale era stato anche conferito dalla Regione l’incarico di Comune Capofila con il compito di gestire per conto dei Comuni associati le risorse finanziare provenienti dalla Regione e dagli altri Enti a ciò deputati.
Sta di fatto che – nel 2014 le Autorità regionali riscontravano nelle casse comunali di San Marco in Lamis un ammanco di circa 4 milioni di euro, somme che dovevano servire per la gestione dei Servizi Sociali: per tali motivi i Servizi Sociali venivano temporaneamente commissariati in attesa di trovare una soluzione (delibera di Giunta Regionale n. 1153 del 6/06/2014).
In considerazione di simile disastro finanziario, i quattro Comuni, con l’assenso della Regione decidevano di mutare tipo di gestione, facoltà prevista dalla normativa regionale, specificatamente dall’art. 31 del TUEL, in forza del quale i Servizi vengono gestiti – non più dai Comuni in quanto tali – ma da un soggetto giuridico nuovo, per l’appunto il” Consorzio”, altrimenti denominato” Azienda consortile”.
I Consigli Comunali dei quattro Comuni, dopo una serie di elaborazioni, singolarmente nel corso del 2015 approvavano uno Statuto contenente le regole fondamentali della vita del futuro soggetto giuridico.
Finalmente il 15 aprile 2016 i Sindaci dei quattro Comuni, in forza della delega ricevuta, sottoscrivevano la Convenzione con la quale si dava vita allo Statuto e quindi al Consorzio con atto notarile: Convenzione in cui si esplicitava in modo chiaro che “l’azienda consortile è individuata quale forma associativa più idonea alle esigenze dell’Ambito per la erogazione di interventi e servizi sociali.”
La nascita del Consorzio quindi rappresentava una tappa importante significativa nella politica di gestione di un servizio così delicato e capillare nella vita di una comunità, attraverso il quale i Comuni potevano e dovevano realizzare gli obiettivi primari di solidarietà e di prossimità degli Enti locali: giustificate erano quindi le attese delle comunità e degli strati meno abbienti.
I FATTI SUCCESSIVI
Cosa sarebbe dovuto cambiare con la nascita del Consorzio e l’approvazione dello Statuto è presto detto.
Volendo sintetizzare diciamo che la gestione dei Servizi Sociali, prima demandata ai Comuni, viene ora dallo Statuto riconosciuta ai componenti del Consiglio di Amministrazione (art. 19, 2° comma Statuto); i poteri di gestione del CdA non sono subordinati ad un potere gerarchico dei Sindaci; ai Sindaci rimane soltanto il potere di indirizzo programmatico e di controllo sulla legittimità degli atti deliberati dal CdA.
In altri termini, il Consorzio, costituisce una persona giuridica autonoma che risponde del proprio operato nelle sedi competenti e si avvale della collaborazione dell’ufficio del direttore e del supporto tecnico operativo.
Inizialmente il Consorzio, avvalendosi del supporto del personale comunale, ha esercitato i poteri di gestione consentitigli dalle norme statutarie, prova ne è la circostanza per la quale il CdA, con deliberazione nr. 3 del 20 giugno 2016 approvava il programma antiviolenza CAV proposto dalla ”Associazione Impegno Donna” di Foggia, programma che attualmente è in fase esecutiva.
I Sindaci di San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo subentrati nella carica, a seguito delle consultazioni di maggio 2016, verosimilmente mal sopportando le novità approvate con lo Statuto e la Convenzione, a partire dal mese di luglio 2016 in avanti, hanno operato perché i Servizi Sociali fossero gestiti pienamente ed esclusivamente da loro, al di fuori delle regole approvate dallo Statuto, emarginando e mettendo in disparte il Consiglio di Amministrazione del Consorzio, sul falso presupposto che non fosse sicura la legittimità del Consorzio (“… fino ad ulteriori indirizzi legislativi in materia di costituzione di nuovi consorzi, si rende necessario garantire le funzioni ….”) (vedi delibera n. 3 del 7-10-016).
I Sindaci hanno quindi esercitato i poteri di gestione dei Servizi Sociali con: la delibera n. 4 del 7 ottobre 2016 per trasferire € 120000,00 al Centro Polivalente Disabili del Comune di San Giovanni Rotondo; la delibera n. 5 del 17 novembre 2016 con la quale si corrispondeva la misura del lavoro Minimo di Cittadinanza a nr. tre beneficiari per un importo complessivo di € 4500,00; la delibera n. 7 del 17 nov.2016 con la quale si destinano le risorse per i buoni Servizio Minori e risorse aggiuntive per i servizi ADE, servizi comunitari, Centro aperto polivalente per minori per un importo di euro 130000,00 circa; la delibera n. 8 del 17 nov. 2016 con la quale si approvava la relazione sociale ed il rendiconto 2015; con delibera n. 10 del 29 dic. 2016 veniva approvato l’aggiornamento del Piano Sociale di Zona 2014-016; delibera n. 3 del 14 marzo 2017 con il quale si trasferivano fondi alla ASL per la gestione del Servizio Trasporto Sociale Disabili per € 91992,10, oltre alle successive delibere emesse.
Nell’intero periodo di gestione il Consiglio di Amministrazione è stato tenuto all’oscuro di ogni deliberazione adottata dai quattro Sindaci.
Il Consiglio di Amministrazione si è quindi visto usurpare i propri compiti, si è visto boicottato dai quattro Sindaci poiché non hanno mai fornito una risposta scritta alle ripetute richieste di doverosa collaborazione che gli stessi avrebbero dovuto prestare con atti finalizzati a far partire il Consorzio.
Senza fondi, senza direttive previste dallo Statuto, senza quindi la possibilità di coprire i posti del personale della pianta organica che si doveva assumere, il Consiglio di Amministrazione si è trovato nella assoluta impossibilità di operare.
Le domande che a questo punto possono porsi sono tante: Perché tanta ostilità da parte dei Comuni? Perché si è ritenuto che i componenti del CdA non meritassero neppure una risposta alle tante lettere inviate e rimaste lettera morta? Perché i Sindaci non hanno correttamente posta la questione all’attenzione dei rispettivi Consigli Comunali per spiegare il loro comportamento e magari, trovare, la soluzione del caso?
La vicenda vista nella sua interezza evidenzia un comportamento inqualificabile, il quale, se, da un lato, mortifica i componenti del CdA, persone che senza lucro hanno prestato il proprio tempo e le proprie energie per un servizio di volontariato, ancor di più rimarca il disinteresse e la sottovalutazione delle esigenze e dei bisogni di tanta povera gente, posto che, in definitiva, la correttezza, efficienza e trasparenza nello svolgimento di compiti così delicati dovrebbero essere le priorità per le Amministrazioni Comunali.
In definitiva, non si comprendono le ragioni plausibili per le quali i quattro Sindaci immotivatamente hanno esautorato l’ex presidente il quale ha avuto il solo torto di aver sollecitato l’avvio del Consorzio, e sebbene abbiano sostituito il rappresentante del Comune di San Giovanni Rotondo e nominato il nuovo presidente, la dott.ssa Lombardi, la gestione dei Servizi continua a restare nelle mani salde dei Sindaci, con il Consorzio CIIS di fatto esautorato, a distanza di 14 mesi dalla sua costituzione!