La Rassegna letteraria che dà la parola agli autori e ai lettori
Nel mondo giornalistico e letterario quando si deve determinare la lunghezza di un pezzo o di un racconto si contano le battute, i caratteri, e si includono, in questo conteggio, anche gli spazi tra una parola e l’altra. In gergo si dice: “spazi inclusi”.
Nella Rassegna, promossa da Provo.cult e dai Presidi del Libro, gli spazi inclusi non sono solo gli spazi tra le parole, ma sono, soprattutto, quegli spazi della mente che si creano tra i lettori e i libri, tra gli autori e i loro racconti, tra le storie e le persone. Quegli spazi che si riempiono di aspettative, di emozioni, di percezioni e di domande. Quegli spazi che a volte restano vuoti e a volte, invece, si colmano di senso di fronte ad una storia, ad un modo di raccontarla, ad una fantasia o alla realtà. Per questo Spazi Inclusi darà la parola non solo agli autori e alle loro opere ma anche ai lettori e ai loro libri del cuore.
Una serie di incontri per raccontare storie, punti di vista, sensazioni ed emozioni, leggendo le pagine Spazi inclusi.
La rassegna letteraria a cura di Mara De Felici e Maria Antonia Di Maggio prenderà il via mercoledì 21 febbraio ore 20.00 al Provo.Cult c.lab, in via Cocle 28/32 a San Giovanni Rotondo.
Ospite del primo appuntamento Daniela Marcone*, che presenterà “Non a caso”.
“Non a caso” è un libro nato “dall’esigenza morale di cominciare a costruire ed avere memoria comune delle vittime pugliesi di mafia”.
“Non a caso” è un libro a più voci, con nomi e storie di uomini e donne, ragazzi che non sono morti per una targa, una lapide, un discorso commemorativo, ma per un ideale di giustizia.
Queste pagine ci dicono che “Non a caso si diventa vittime innocenti di mafia. Perché non è mai il caso a premere il grilletto o a programmare un attentato, neanche quando casualmente si muore perché si era lì in quel momento. La mafia che uccide non lo fa mai per caso”.
Il Reading sarà affidato a Cristian Palladino.
*Daniela Marcone è nata a Foggia nel 1968, a seguito della morte di suo padre Francesco, direttore dell’ufficio del Registro di Foggia assassinato il 31 marzo del 1995 per aver compiuto il suo dovere di dirigente dello Stato, costituisce con un gruppo di insegnanti un Comitato cittadino per mantenere viva la memoria di suo padre e per chiedere verità e giustizia. Il Comitato confluirà nell’associazione Libera, fondata da don Luigi Ciotti di cui oggi Daniela è vicepresidente nazionale e referente del Settore Memoria.