Giornata nazionale Enpa contro l’abbandono
Il 30 giugno e il 1 luglio torna la “Giornata nazionale Enpa contro l’abbandono”, appuntamento ormai consolidato che consente alle Sezioni presenti sul territorio nazionale di affrontare il delicato tema degli abbandoni e di diffondere l’importante messaggio contro questa piaga. L’occasione è preziosa anche per raccogliere fondi a supporto del costante ed instancabile lavoro che i volontari svolgono quotidianamente.
La sezione di San Giovanni Rotondo aderisce anche quest’anno a questo importante evento e sarà presente in Piazza dei Martiri dalle 18.00 alle 22.00 di sabato e domenica.
I volontari dell’Enpa vi aspettano con banchetti informativi e tante sorprese.
Tema della campagna il reato di abbandono degli animali, con il claim “Abbandonarmi è un reato. Testimonia!“
Con l’occasione i Zampisti vogliono diffondere questo importante messaggio per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’abbandono e della cura degli animali abbandonati: Il comma 2 dell’art. 5 della Legge Regionale 12/1995 cita testualmente: “La Regione e Le USL, attraverso i Servizi veterinari, con la collaborazione dei medici veterinari liberi professionisti e degli enti e associazioni zoofile e protezionistiche, promuovono la conoscenza e la diffusione dei metodi per il controllo della riproduzione degli animali d’affezione. A tal fine le USL possono predisporre interventi, su base volontaria, atti al controllo delle nascite, servendosi delle strutture proprie, tenuto conto del progresso scientifico. A tal fine i Servizi veterinari delle AUSL, servendosi di strutture proprie o regolarmente accreditate, effettuano interventi chirurgici di sterilizzazione, individuati nella ovarioisterectomia per le femmine e nella orchiectomia per i maschi, sugli animali randagi presenti nel territorio. Le autorità sanitarie locali possono disporre la reimmissione sul territorio di provenienza degli animali sottoposti a preventivo intervento di sterilizzazione.
Il Comune provvede a effettuare una polizza per eventuali danni (NOTA: paragrafo aggiunto dalla L.R. n. 26 del 9 agosto 2006 “Interventi in materia sanitaria”).”
L’art. 544 ter del codice penale cita testualmente: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”
Ergo: la legge prevede la reimmissione dei randagi sul territorio, nello specifico essi vengono reimmessi lì dove sono stati accalappiati, poiché per dato di fatto o per supposizione, è il luogo dove si procurano o gli viene procurato da vivere; la legge punisce, penalmente, chiunque maltratta un animale in qualsivoglia maniera, aumentando la pena nel caso in cui a questo comportamento lesivo nei suoi confronti, consegua la morte.
Lui è Balto, un randagio presente sul nostro territorio da Novembre scorso, sicuramente abbandonato. Balto viene accudito (cibo, riparo, antiparassitari, eventuali cure) da due abitanti della zona in cui staziona, che con spiccato senso civico e tanto amore, pensano alle sue necessità. Alcune settimane fa, come previsto per legge, Balto è stato accalappiato, sterilizzato, microchippato e reimmesso sul territorio, in quello che è diventato il suo quartiere. Queste due persone continuano ad occuparsi amorevolmente di lui.
La nostra sezione tiene a sottolineare questi esempi, necessari e importanti per il progresso civile e culturale del nostro paese. Se ci fossero più persone come questi due cittadini, si riuscirebbe meglio a seguire tutti i randagi del territorio e a garantire la sterilizzazione di tutti. Purtroppo, visto che nelle favole ci sono anche i “cattivi”, a breve sarà pronto l’appello di adozione anche per Balto.
Nel ringraziare i cittadini accorti e attenti a queste problematiche, auspichiamo anche che le forze dell’ordine aumentino i controlli sul territorio affinché, attraverso il controllo dei microchip e l’obbligo all’applicazione dello stesso a chi ne è sprovvisto, atti incivili e criminali che portano all’abbandono (così come è stato per Balto) vengano scoraggiati, evitati e puniti.