"Apocalypto" e "L’aria salata"
Dopo gli incassi delle vacanze natalizie del cinema, con i film tormentone “Natale a New York”, “Olè”, “Commedia Sexy” e Aldo, Giovanni e Giacomo, riprende la stagione delle cinerassegne e degli eventi al cinema Palladino.
Il 24 GENNAIO verrà proiettato per il cineforum del cinecircolo P.G.Frassati, l’acclamato film dello scorso anno “La tigre e la neve” di Roberto Benigni, mentre la serata successiva si esibirà in concerto Dario Sebastiani. Ancora il 26 GENNAIO, avremo il bellissimo “La terra” di Sergio Rubini, inserito nel programma della cinerassegna Cineincontro.
Dal 27 AL 31 GENNAIO è la volta di “Apocaypto”nella sala 1 e “L’Aria salata” nella sala 2, alle 18.30 e alle 21.
APOCALYPTO
Regia: Mel Gibson
Seven Dalia Hernandez
Jaguar Paw Rudy
Youngblood Flint Sky Morris
Birdyellowhead Blunted Jonathan Brewer
Durante la fase finale e più turbolenta della grande civiltà Maya, un uomo, la cui idilliaca esistenza è stata brutalmente sconvolta dalla ferocia degli invasori, intraprende un viaggio irto di pericoli in un mondo dominato da paura e oppressione, dove lo attende una fine straziante. Quando gli eventi precipitano, quest’uomo, spinto dall’amore che nutre per la sua donna e la sua famiglia, tenterà di tornare a casa per riuscire a salvare il suo mondo e la sua vita.
Per molti è un film copia di Rambo, dove la solita avventura dell’uomo eroe con storiografia vacillante si mescolano e confondono. A mio parere, a parte le atrocità di routine, il film merita, per aver individuato e messo a disposizione del pubblico una civiltà non troppo conosciuta; merita per il recupero della lingua in originale e per gli attori, bravi e non famosi. Voto 7
L’ARIA SALATA
Regia: Alessandro Angelini
Sparti Giorgio Colangeli
Lodi Sergio Lolli
Fabio Giorgio Pasotti
Cristina Michela Cescon
Fabio, un giovane educatore, lavora in un penitenziario. Qui ritrova il padre che lo ha lasciato ancora bambino. Appassionante intreccio tra la vita di un giovane educatore carcerario interpretato dall’ottimo Giorgio Pasotti e l’intima tragedia di una vita fallita di un’anziano uomo appena trasferito nella prigione dove lavora il giovane. Gli ideali del primo si scontreranno con l’amara rassegnazione del secondo. Appassionante, commovente, un pugno allo stomaco nel finale. Ottima opera prima, senza elogi per le tecniche, scenografie e via dicendo, ma sicuramente il più “poetico” e quindi italiano che ci sia in giro. Voto 8