Il sangiovannese già al lavoro per lo sviluppo della nuova Ducati
Venerdì notte sul circuito di Sepang in Malesia, quando in Italia era ancora buio, è partita ufficialmente la stagione 2019 della MotoGP. In pista non c’erano i top rider del circus come Marquez, Dovizioso e Valentino Rossi, ma i collaudatori di tutte le Case che, per primi, proveranno le novità uscite dai rispettivi Reparti Corse.
Tre giorni di prove molto importanti, che prepareranno i piloti ai primi test ufficiali che si svolgeranno la prossima settimana, da mercoledì a venerdì. Se fino a qualche anno fa i tester erano delle anonime figure che lavoravano nell’ombra, ora sono diventati dei tasselli importanti nell’organizzazione di ogni casa. Non più ex piloti con il semplice compito di macinare chilometri ma piloti in grado di portare al limite le moto.
Per questo motivo la tre giorni dei collaudatori in Malesia non sarà semplicemente l’occasione per dare una sbirciata ai modelli 2019, ma consentiranno già di capire qualcosa sulle loro prestazioni.
Ducati avrà in Michele Pirro il suo alfiere e il pilota pugliese può essere considerato il capostipite della nuova generazione di tester.
Giovane e con tanta esperienza, le sue prestazioni sulla Desmosedici sono paragonabili a quelle dei piloti ufficiali e il suo apporto nella crescita della Rossa è innegabile.
Sarà invece costretto a fare gli straordinari Stefan Bradl sulla Honda, già in pista nei giorni scorsi a Jerez e chiamato anche a sostituire Lorenzo (infortunato) al fianco di Marquez (non ancora in piena forma). L’ex campione del mondo Moto2 giocherà un ruolo chiave nell’inverno di HRC e la situazione venutasi a creare nella squadra giapponese ben esemplifica l’importanza di un tester di livello.