Lettera aperta al Sindaco e all’ assessore Davide Pio Fini
Accogliamo con interesse la decisione del Comune e dell’ assessore Davide Pio Fini di mettere finalmente mano al ripristino e alla messa in valore del nostro Centro Storico sia per l’intrinseco significato affettivo e storico che esso rappresenta per tutta la comunità, sia nella prospettiva di attrarre verso la zona orientale della nostra cittadina una parte del flusso di pellegrini con proposte diversificate.
Si tratta però di interventi che devono essere attentamente meditati per evitare soluzioni improvvisate che nulla hanno a che fare con la storia e le tradizioni del nostro territorio. Per questo motivo riteniamo che debba essere aperto un serio confronto con tutta la cittadinanza, con le associazioni e con gli esperti, non limitandosi ad una interlocuzione con i rappresentanti economico-imprenditoriali di San Giovanni Rotondo. Il Centro Storico infatti non è patrimonio di una sola parte ma rappresenta un bene collettivo di tutti i cittadini.
Purtroppo le esperienze appena passate non inducono certo all’ ottimismo; basti pensare ai lavori per la fognatura e il gas nel corso dei quali sono state distrutte numerose chianche senza che queste venissero sostituite con pietre di identica qualità. Ciò ha danneggiato ulteriormente l’estetica già fortemente compromessa del luogo, senza per altro ottenere migliore pedonabilità. Le nuove chianche infatti, non essendo bucciardate correttamente, d’inverno diventano scivolose e quindi pericolose. Che dire poi della bitumazione del largo delle Monache, che ha trasformato in un parcheggio la piazza?
Purtroppo ci pare che il progetto presentato dall’Amministrazione Giuliani si muova in assoluta continuità con gli interventi precedenti. L’idea di abbattere case antiche per costruire nuove piazzette ci sembra infatti fuori da ogni logica: i migliori esempi di valorizzazione dei centri storici mirano da sempre a conservare e ripristinare gli edifici, recuperando anche tecniche
costruttive e materiali antichi. E d’ altra parte queste abitazioni, anche nella loro povertà, hanno fatto la nostra storia e non possono essere trattati come edifici di un anonimo quartiere di case popolari costruite negli anni ’70.
L’ idea dei murales è inoltre a nostro avviso inaccettabile in quanto assolutamente estranea alla nostra tradizione e in quanto snatura del tutto il centro storico, senza contare che è una soluzione francamente piuttosto kitch …
Ancora, ci pare che sia da tempo in atto una vera e propria rimozione collettiva della storia del nostro Paese. Le vicende più recenti sono indissolubilmente legate alla figura di Padre Pio la cui esperienza religiosa, spirituale e umana è per altro sicuramente ben nota ai tanti pellegrini che qui giungono per “incontrarlo”. Oscurata ci appare invece la tradizione agro-pastorale, la trasformazione del territorio ad opera dell’ uomo, l’ origine della nostra città, senza parlare della miniera di bauxite…Questi aspetti vanno recuperati ma non attraverso murales bensì con installazioni, pannelli, fotografie, materiale iconografico e derivante dalla cultura materiale, il tutto da collocare nell’ antico ospedale da adattare, almeno in parte, a museo, come da tanti e da tanto tempo sollecitato.
Studi recenti hanno messo fortemente in dubbio il legame di San Giovanni Rotondo con il culto di Giano; sulla ricostruzione storica dell’ origine della nostra città ci sembra opportuno lanciare l’idea di un comitato tecnico scientifico di sicura competenza storico- metodologica che se ne occupi, piuttosto che avventurarsi in teorie che ci espongono a contestazioni da parte di esperti.
A corto raggio, nella cosiddetta FASE A, suggeriamo all’amministrazione comunale e all’assessore di prevedere le seguenti azioni che, con costi irrisori, potrebbero incidere sulla fruibilità e l’ assetto del centro storico: un regolamento comunale sulla ristrutturazione delle case che preveda l’ uso di materiali, colori e tecniche costruttive da utilizzare con incentivi pubblici nonché l’apertura delle chiese per visite turistiche sia di giorno, sia di sera.
Sinistra e Libertà – San Giovanni Rotondo