Dall’alluvione al Piano Urbanistico Generale
Il comunicato di Sinistra e Libertà e Rifondazione Comunista di San Giovanni Rotondo
Il nubifragio del 12 settembre, è il risultato di casuali quanto avverse condizioni meteorologiche. L’allagamento non lo è affatto. E’ stato preparato negli anni. Trent’anni di amministrazione pubblica irresponsabile. Tonnellate di cemento versate sul territorio con il consenso di amministratori superficiali. In particolare in zona Cappuccini.
Nel 2006 le forze della Sinistra organizzavano dibattiti e incontri sul P.A.I. (Piano di Assetto Idrogeologico). Denunciavano i rischi che si correvano irridendo regole e vincoli.
Nel bilancio triennale 2006 vennero stanziati 2.700.000 euro per realizzare opere di messa in sicurezza della zona est di San Giovanni Rotondo.
Le opere non sono state realizzate.
Il denaro che fine ha fatto? Per cosa è stato utilizzato?
Questa è la San Giovanni Rotondo che i politici e gli amministratori degli ultimi trent’anni consegnano alle future generazioni.
Sarebbe facile, adesso dire: piove, governo ladro; è tutta colpa di Tizio, di Caio o di Sempronio. La verità è che in questi trent’anni, San Giovanni Rotondo è stata governata, più o meno da tutte le coalizioni.
Dal 12 settembre San Giovanni Rotondo è a rischio idrogeologico. In caso di alluvione la nostra città non è al sicuro. Non è più un teorema, è un fatto.
Alla luce di questa alluvione, i nostri amministratori, da oggi, hanno l’obbligo morale di dare vita a un PUG realmente partecipato. Non una finta assemblea dove tutto è già deciso, ma, una vera assemblea partecipativa in stile Agenda 21.
I sangiovannesi da oggi non possono più delegare. Devono imparare ad assumersi la responsabilità della gestione del loro territorio.
Nel caso l’Amministrazione preferisca ancora una volta fare da sola, se ne dovrà assumere la piena responsabilità politica.
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Sinistra e Libertà e Rifondazione Comunista di San Giovanni Rotondo.