Intervista al candidato sindaco Roberto Cappucci
La storia del progetto della fogna bianca rappresenta un contributo importante per la nostra città che non merita di essere affrontato solo in campagna elettorale.
Come pensate di risolvere la questione non solo dal punto di vista tecnico ma anche economico? Che tipi di atteggiamento avrete con le ditte appaltanti? – alcune oramai fallite, altre incaricate a fare un lavoro sotto costo (un milione e 200) – Riuscirete a contenere i costi reali per la realizzazione…(valore quattro milioni di euro)?
La fogna bianca è una delle priorità di qualsiasi futura amministrazione. In attesa del progetto commissionato allo studio Romanazzi, il futuro Sindaco e la sua maggioranza, dovrà trovare delle soluzioni tampone in attesa dei lavori. Credo non basti spostare l’acqua dalla parte bassa del paese (Via Foggia, piano del Marchese) alla Matine, ma è necessario intercettarla “a monte”, sulla montagna, per evitare che scenda in città e contribuisca agli allagamenti rendendo le nostre strade dei fiumi in piena. Le passate amministrazioni hanno speso oltre 2 milioni di euro di soldi pubblici (tra l’altro accendendo un mutuo su cui noi tutti paghiamo centinaia di migliaia di euro di interessi) per costruire un tunnel che ad oggi è assolutamente inutile. La speranza è che si riescano ad intercettare i finanziamenti previsti per la mitigazione delle acque reflue in modo da poter completare e, si spera, risolvere questo annoso problema.
Una delle criticità maggiori da affrontare per la prossima Amministrazione sarà sicuramente il bilancio, secondo alcuni in crisi o addirittura a rischio dissesto finanziario. Dall’altra parte ci sono 11 milioni di euro non riscossi da alcune attività alberghiere e il continuo aumento della tassa rifiuti per il resto dei cittadini e delle attività.
Quale sarà il suo atteggiamento? Una risposta chiara. Procederà a riscossione del non versato? Se si, ha pensato ad una strategia?
Il nostro Comune per colpa della passata amministrazione, è in una situazione finanziaria disastrosa. Le casse comunali sono vuote e si è dovuto procedere ad anticipazioni di cassa che sono anticipi su entrate future. Per questi motivi, il Commissario Prefettizio, su proposta del dirigente del settore finanze, ha dovuto aumentare le imposte locali IMU e Tari e l’addizionale comunale all’IRPEF per evitare il dissesto finanziario. Da anni il nostro Comune ha notevoli problemi di riscossione dei tributi da parte delle attività produttive ma anche da parte dei cittadini non sempre indigenti. È necessaria una seria ricognizione dei soggetti debitori per individuare se sono impossibilitati a pagare perché non in grado di farlo oppure se evasori consapevoli. Nel primo caso è necessario individuare modalità di riscossione che tengano conto della situazione economica, nel secondo bisogna procedere anche coattivamente al recupero. Sul tema Tari è necessario che le imposte siano pagate in base al reale consumo prevedendo agevolazioni per chi differenzia.
Questa campagna elettorale, ha finora escluso dalla comunicazione i media locali. Si è palesata da parte di tutte le compagini una sorta di corto circuito comunicativo. Ai media locali non sono stati ad esempio mai girati comunicati stampa ufficiali sui comizi, piuttosto che sulla presentazione dei candidati, sulle liste dei candidati, per arrivare persino ai programmi delle varie coalizioni. E paradossalmente i media hanno dovuto rincorrere sui social o hanno dovuto con il rischio di attingere da canali non proprio ufficiali per proporre notizie.
Considerando il dato di fatto che la nostra Pubblica Amministrazione si è sempre fatta notare per una Comunicazione Istituzionale alquanto discutibile e poco trasparente (per essere buoni) sia verso cittadini, associazioni imprese e altre Amministrazioni Pubbliche che verso i media, una comunicazione spesso di parte finanziata da soldi pubblici ma affidata a professionalità o apparati vicini all’Amministrazione politica di turno, e alla luce di questo vulnus comunicativo in campagna elettorale, i cittadini ed i media possono aspettarsi un approccio nuovo, magari più serio, o la solita approssimazione per favorire “l’amico” chicchessia? E nella prima ipotesi c’è già un’idea su quali siano progetti, mezzi ed idee da sviluppare?
Indubbiamente negli ultimi anni è mancata trasparenza in merito all’azione amministrativa e ci si è accontentati di comunicati ufficiali spesso con finalità autocelebrative. È necessario coinvolgere i cittadini nelle decisioni amministrative e per fare questo un ruolo di primissimo piano può essere giocato dalle testate giornalistiche locali. Affinché questo avvenga, anche chi si occupa di comunicazione, deve dimostrare imparzialità ed essere super partes per far sì che tra amministrazione e media si sviluppi un reciproco rapporto di leale collaborazione per il bene della collettività.
Rifondazione Comunista o comunque la sinistra cosiddetta radicale ancora una volta, come nelle ultime tre precedenti tornate amministrative sceglie di andare da sola. Eppure la storia vi ha visti sempre fuori dal Consiglio Comunale dal 2005, ovvero dall’ultima volta in cui eravate presenti nella coalizione del Centrosinistra. Alla vigilia della formazione della varie coalizioni in molti avevano intravisto uno scenario di ricompattamento del centrosinistra. Quali sono i motivi questa scelta storicamente per voi rischiosa dal punto di vista dei risultati raccolti?
Il Partito che orgogliosamente rappresento, essendone anche segretario, non ha presentato alle ultime amministrative del 2016 una propria lista convinto che non ci fossero allora le condizioni per farlo. In questa tornata elettorale, invece, crediamo che sia necessaria e indispensabile la nostra presenza come forza di sinistra e come unica e reale alternativa alle coalizioni presenti. Sempre più cittadini lamentano il fatto di non avere la possibilità di scegliere personaggi nuovi e non compromessi. Per questo motivo noi ci candidiamo, come alternativa alla destra che ha governato negli ultimi 8 anni la nostra Città con risultati fallimentari, contro il Movimento 5 stelle e contro il cosiddetto centro sinistra con il quale avevamo avviato un percorso comune naufragato per la loro mancanza di coraggio nel portare avanti un progetto nuovo e di rottura con uomini e metodologie del passato ma inseguendo calcoli numerici anziché progetti seri e credibili. Non temiamo di andare da soli, abbiamo una lista rappresentativa del mondo sociale, delle professioni, del volontariato, delle esperienze politiche e crediamo di potere, a testa alta e a viso scoperto, giocarci la partita elettorale consapevoli che il possibile non verrebbe raggiunto se non si tentasse l’impossibile.
Lo slogan che avete scelto per questa campagna elettorale “l’Alternativa c’è” lascia sottintendere la presenza di una sorta di sistema dominante rispetto al quale voi vi sentite alternativi. Ci dica la cosa che più le dà fastidio di questo presunto sistema operante e i contenuti concreti dell’alternativa rispetto ad essa?
“L’Alternativa c’è!” sottintende la volontà di dare voce a migliaia di nostri concittadini e concittadine che non si sentono rappresentati dalle coalizioni in campo. Crediamo di essere alternativi nei modi, nei progetti, nelle idee e nella risoluzione dei problemi, ai nostri competitor e per questo chiediamo fiducia a chi è stanco della vecchia politica, dei favori in cambio dei voti, delle false promesse. L’alternativa c’è! Tocca all’elettore sceglierla.