Ordinanza del giudice Gianfranco Placentino a favore di mons. D’Ambrosio e dei Frati
«Hanno prevalso la verità, il buon senso, la ragionevolezza e il diritto».
Questo il commento di mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo e delegato della Santa Sede per il Santuario e le Opere di san Pio da Pietrelcina, e dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa “Sant’Angelo e Padre Pio” all’ordinanza emessa ieri e depositata questa mattina dal giudice Gianfranco Placentino in relazione a un ricorso d’urgenza presentato contro l’esumazione e la ricognizione canonica del corpo di san Pio da Pietrelcina.
In particolare il provvedimento evidenzia che la parte ricorrente non era legittimata ad agire legalmente perché «nessuno può far valere nel processo in nome proprio un diritto altrui».
Ma è ancora più interessante la valutazione del Giudice, che non ha dubbi nell’affermare come «la Chiesa Cattolica, e per essa i suoi rappresentanti istituzionali, sia l’organismo portatore degli interessi dei fedeli stessi, che costituiscono la Chiesa Cattolica». Inoltre nel testo del documento giudiziario viene “dato rilievo all’espressa manifestazione di volontà di Padre Pio di sottoporsi alla volontà dei Superiori” e viene espressamente evidenziato come «anche in vita San Pio abbia conformato il proprio comportamento all’obbedienza verso i propri superiori».
Grati al dott. Placentino «per aver contribuito, con la sua ordinanza, a fare ulteriore chiarezza sulla questione dell’esumazione e della ricognizione canonica del corpo di Padre Pio», l’Arcivescovo e i Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa “Sant’Angelo e Padre Pio”, auspicano «che quanto prima la vicenda possa uscire definitivamente dalle aule giudiziarie, per evitare che il Santo venga trascinato in un ambito che non gli è proprio e fare in modo che venga rispettata la sua reale volontà, che è sempre stata quella di favorire la conversione dei peccatori e la crescita spirituale dei credenti».