“Bravi, 110 e lode!”
di Antonia Siena
Un altro schiaffo è stato piazzato sulla dignità di San Giovanni Rotondo e ancora una volta in un momento inopportuno perché i riflettori sono accesi sulla nostra città.
Non voglio entrare nelle beghe politiche, non sono esperta.
Non ho maturità politica e quindi non mi schiero da nessuna parte e non prendo cittadinanza in nessun colore. Preferisco vantare solo una sensibilità umana e sociale.
Ma come cittadina mi sento di dire quello che provo.
Ieri mattina, mentre andavo in farmacia, qualcuno mi ha detto:” Hai saputo? A Radio Montecalvo hanno dato la notizia che il sindaco si è dimesso!”
Questa affermazione ruotava nella mia mente come un evento che non trovava collocazione logica. Mi sentivo frastornata e pensavo che è da un po’ che la mia vita è tempestata di continue novità non piacevoli. Mi son detta:” Non basta il continuo sfacelo dei miei progetti? Ora pure il consiglio comunale si è sgretolato!” La sensazione è stata quella di stare seduta per terra nella totale desolazione, guardando le macerie che mi circondano.
Dopo l’iniziale sentimento di smarrimento, la mente ha cominciato a carburare e a riflettere sulle conseguenze di tale evento nella mia città.
Mi è bastato solo una considerazione per farmi accendere di rabbia! La prossima settimana una grande grazia è dato di vivere alla città di San Giovanni Rotondo: l’arrivo e quindi l’accoglienza della Madonna di Fatima che, dopo essere stata ospitata per alcuni giorni, sarà riaccompagnata da 50 rappresentanti di San Giovanni Rotondo a Fatima per solenni celebrazioni internazionali.
Mi chiedo chi accoglierà
Dal profondo della mia rabbia vi dico: “responsabili dell’evento della caduta del governo di San Giovanni Rotondo, BRAVI, non potevate scegliere momento migliore!”
Ancora una volta vedo il mio paese e i miei concittadini sguarniti, a fare la figura degli imbecilli senza rappresentanti. Bella l’immagine mediatica e non che daremo la prossima settimana, un paese orfano di figure politiche di riferimento che dovrebbero fare gli onori di casa, li abbiamo votati anche per questo! Anni fa in uno dei miei viaggi della speranza, di cui i miei lettori ne conoscono il significato, nel treno Foggia-Milano, scambiavo 4 chiacchiere con i passeggeri che saputo che ero di San Giovanni Rotondo affermerarono: “Ma che succede nel vostro paese? Al tg ultimamente non si parla che di San Giovanni Rotondo, monaci che scioperano sul sagrato della Chiesa di Padre Pio con ruspe e mezzi pesanti, notizie di furti nelle cucine dell’ospedale e non ultimo il sindaco arrestato. Siamo sconvolti, vi rendete conto che siete il paese di Padre Pio, belle testimonianze che date! È questo il vostro modo di rappresentarlo?”
Ricordo vivo il sentimento che provai in quell’istante: profonda vergogna e disagio! Non risposi niente, arricciai le spalle e rimasi in silenzio. Fino a quando non feci ritorno a casa, non dissi più a nessuno che ero di San Giovanni Rotondo.
Oggi provo gli stessi sentimenti soprattutto quando penso alla prossima settimana quando la mia, la nostra Madonnina, “la sua Mammina” come la chiamava Padre Pio, verrà in un paese santificato dalla presenza di Padre Pio, ma politicamente allo sbaraglio perché coloro i quali sono invischiati in beghe politiche hanno forse dimenticato che c’era questo grande evento, o non hanno saputo aspettare, resistere alla voglia di fare non so cosa?
Antonia Siena