“…un mezzo così potente da poter essere utilizzato per correggere i difetti della nostra democrazia…”
di Giulio Giovanni Siena
Intervengo, forse fuori tempo, sul tema introdotto da Berto Dragano «La “rete” sta aprendo nuovi scenari, nuove possibilità», che non fa una piega.
Io non mi preoccuperei molto del fatto che vi siano persone tagliate fuori dal far sentire la propria voce attraverso la rete, poiché internet da bene" di tutti" è destinato a diventare bene "utilizzato da tutti". E’ solo questione di tempo.
Ritengo che la rete sia un mezzo così potente da poter essere utilizzato per correggere i difetti della nostra democrazia.
La rete permette ai tutti cittadini di manifestare la loro delusione, la loro critica, i loro timori, le proprie convinzioni. E ciò preoccupa chi era abituato soltanto ad essere adulato e riverito. Comunque, grazie al cielo, viene usata anche per gratificare ed apprezzare chi opera bene.
Non credo proprio che la politica abbia mandato in soffitta gli incontri, i dibattiti il confronto tra le persone. Né vi andranno mai, perché sono l’anima della politica.
Il problema è che questi "sani riti" oggi sono più che mai "malati", perché malata è la politica partitica e la sua one man band.
Tutto sembra essere diventato occasione di scontro; tutto sembra essere pilotato da questo o da quel conduttore , da questo a da quel politico, per dare addosso all’avversario o al partito.
Non è sempre così; ma noto che sono rare le occasioni di vero confronto sui problemi, che per essere risolti avrebbero bisogno dell’accordo e della buona volontà di tutti.
Quale considerazione possono avere i cittadini di una siffatta politica degenere, che conduce la democrazia allo sfascio? Cosa dovrebbe fare il cittadino per poter esercitare il diritto di parola? La rete è per lui come una manna piovuta dal cielo, un microfono attraverso il quale dire ed amplificare la sua modesta opinione e, se è il caso, anche gridare la sua rabbia. Sono parole e grida che vanno dal basso verso il pulpito. Per una volta si invertono le parti. Provate a dire la vostra durante un comizio. Interverrebbero subito, giustamente, le forze dell’ordine.
Tuttavia la rete non può essere considerata come uno "sfogatoio", nel senso meno nobile della parola. Se solo si avesse la capacità di saper selezionare ed ascoltare quelle voci e di avvertire il malessere che serpeggia nel nostro corpo sociale, i messaggi affidati alla rete assumerebbero un significato ben diverso dal semplice sfogo!
Le elezioni comunali sono alle porte. I partiti devono capire che è ora di cambiare. Devono rispondere al richiamo dei cittadini. Devono saper andare oltre le bandiere, per tornare ad essere punti di riferimento, dimore di idealità e di passioni condivise.
La democrazia non può essere ridotta ad una semplice questione di maggioranza, fatta di strani miscugli, proprio per non farla diventare una "forma di potere".
Una democrazia basata sola sulla forza dei numeri è destinata a diventare "potente", arrogante ed oppressiva nei confronti delle minoranze. Una democrazia è fatta soprattutto di uomini che mettono al centro l’uomo, con i suoi valori ed i suoi diritti.
In democrazia anche il singolo cittadino deve potersi sentire protagonista.
Giulio Giovanni Siena