“i ragazzi sono entrati in campo solamente per perdere al fine di uscire indenni dal campo di Carbonara”
di Giovanni Impagliatelli
Gent.mo Presidente Vito Tisci,
Le scrivo apertamente assumendomi la responsabilità di ciò che dico e, soprattutto, forte della democrazia e dello stato di diritto e senza paura di eventuali ripercussioni che sono sicuro, e voglio sperarlo, non ci saranno nei confronti della tanto stimata e rispettata società calcistica della quale sono fiero di appartenere.
Leggendo le decisioni del Giudice Sportivo in merito alla gara Grumese-A.C. San Giovanni Rotondo mi sento preso in giro e deriso come persona, come addetto ai lavori e come operatore sociale. Noi investiamo tempo, denaro, e mi creda non è facile, soprattutto per il denaro, mettendo da parte a volte anche la famiglia ed il lavoro pur di esserci, pur di portare avanti un’ideale, pur di portare avanti dei colori, una bandiera che alla fine serviranno solamente a formare attraverso il calcio l’uomo di domani; e voglio che alla fine il mio lavoro anche se in minima parte sia servito a qualcosa.
Per trasmettere qualcosa, per insegnare qualcosa, ho bisogno di crederci io in primis. C’è bisogno di certezza e di credibilità e voi questo a noi non la date affatto. Io non sono un professionista anzi sono il rappresentante del dilettantismo, della persona semplice, insomma, per dirla breve, non sono nessuno; sono solamente un appassionato di calcio che vive per il calcio e fortunatamente non grazie al calcio. Dott. Tisci, mi perdoni la presunzione "ma io sono il calcio", io che non manco agli allenamenti, io che mi preoccupo affinché ai miei ragazzi non manchi nulla, io che faccio l’elemosina in giro affinchè, ripeto, abbiano ciò che necessità, io che il sabato e la domenica sono in campo, a bordo campo e fuori dal campo. Io sono ovunque si tirano calci al pallone, io che piango perchè Cannavaro alza la coppa, io che sono fiero di essere italiano io che sto male quando il calcio è sostituito dalla violenza.
Io, Dott. Tisci, non sono Giovanni Impagliatelli, io sono tutte quelle persone come me, anzi migliori di me, che operano con pochi mezzi e spesso di fortuna ma con tanta, tanta passione; e noi, mi creda, abbiamo bisogno di essere incoraggiati e non scoraggiati. Noi siamo il calcio minore quello che non conta perché è povero ma sappiate che noi siamo la base. I campioni crescono, imparano, si formano perché passano tra le mani di noi "signor nessuno"; voi ci siete perché noi esistiamo e voi dovreste essere garanti della giustizia e della lealtà. Non dobbiamo pretendere la giustizia alzando la voce o pagando avvocati; voi siete la nostra garanzia siete lì per quello perché tutto deve funzionare e se qualcosa non funziona, mi scusi, ma ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Voi avete il compito di punire i colpevoli e risarcire i lesi. Nel nostro caso il risarcimento si chiama "vittoria a tavolino" in primis perché c’è stata invasione, come lo stesso arbitro ha refertato, e da regolamento si assegna lo 0-3; secundis perché la partita, dopo le aggressioni e la violenza, non può essere finita regolarmente perché i ragazzi sono entrati in campo solamente per perdere al fine di uscire indenni dal campo di Carbonara. Preciso che all’atto degli episodi si era sull’1-1; pertanto io Le
chiedo
di intervenire con tutta la sua forza e sensibilità affinché possa essere assicurata la giustizia accogliendo totalmente il ricorso dell’A.C. San Giovanni Rotondo e punendo in modo severo i responsabili di tali episodi. Il regolamento si applica in tutta la Repubblica Italiana (veda Taranto e tanti altri) non solamente ai professionisti.
Non siamo figli di un dio minore e pretendiamo il rispetto delle regole e voi siete i garanti di questo; siete lì per questo.
Sono certo che darete le giuste e dovute risposte al problema violenza, uniformandovi alla volontà della F.G.I.C. centrale ed al governo politico, perseguendo il solo obiettivo di reprimere queste forme delinquenziali.
Nell’attesa di una vostra decisione e di un’eventuale risposta al sottoscritto vogliate gradire i miei più cordiali saluti.
Con osservanza
Giovanni Impagliatelli
Responsabile Settore Giovanile
A.C. San Giovanni Rotondo
San Giovanni Rotondo, lì 15.11.2007